Italia on the road, i viaggi coast to coast in macchina regalano un senso di libertà impareggiabile, l’euforia di sentirsi gli unici padroni della strada, quel brivido che nasce dal scoprire continuamente nuovi posti, ascoltando solo i propri desideri e le fantasie dell’avventuriero che alberga in noi.
Ecco, allora, un reportage speciale tutto ‘piezz’e core’, lungo le coste del Belpaese, che voglia essere una stuzzicante idea per un road trip, tra scorci di blu e paesaggi mediterranei.
Italia on the road in dieci tappe
Costiera Amalfitana
Sicilia Occidentale
Sicilia Orientale
Dalla riviera di Levante a quella di Ponente, Liguria
Da Ancona a San Benedetto del Tronto, Marche
Da Cagliari a Carloforte, Sardegna meridionale
Costa dei Trabocchi, Abruzzo
Basilicata coast to coast
Da Trani a Gallipoli, Puglia
Da San Nicola Arcella a Reggio Calabria, Calabria
10 itinerari lungo le coste del Belpaese
Costiera Amalfitana, Campania
La Costiera Amalfitana è un incanto tra natura, arte e bellezza riconosciuta patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Prende il suo nome proprio da questa cittadina, Amalfi, che fu la prima delle quattro repubbliche Marinare. Un tratto di 50 chilometri di costa a sud della Penisola Sorrentina, nella regione Campania, caratterizzata da ripide scogliere e da una costa frastagliata costellata di piccole spiagge e villaggi di pescatori color pastello.
Sospesa come una terrazza tra le acque blu del Tirreno e il blu del cielo, e soprannominata Divina Costiera, è diventata, soprattutto a partire dal secondo dopoguerra, meta prediletta delle vacanze, soprattutto del jet set mondiale.
La costiera è, inoltre, la terra delle zagare e dei limoni dove la macchia mediterranea digrada verso il mare tra borghi pittoreschi e antiche ville. La Costiera è percorsa dalla Strada Statale 163, considerata una delle più belle strade panoramiche d’Italia, e si snoda lungo il golfo di Salerno attraversando 14 borghi, uno più bello dell’altro: Amalfi, Atrani, Cetara, Conca dei Marini, Furore, Maiori, Minori, Positano, Praiano, Ravello, Scala, Tramonti, Vietri sul Mare e Agerola. In auto, percorrendo la mitica 163, vedrete cupole dorate, maioliche colorate, case color pastello, ville dai giardini lussureggianti e limoni.
Lungo la costa della Sicilia nord-occidentale
Bastano almeno dieci giorni e, se volete evadere in un altro mondo, pur restando in Italia, visitare la Sicilia è quel che fa per voi. Un ricco patrimonio artistico e culturale, mare che rapisce il cuore e una cucina squisita, è quanto basta per l’ideale road trip estivo.
Ma, se non avete tempo da dedicarle, allora si può pensare di visitare la costa occidentale e quella orientale in due viaggi distinti. Iniziando dalla prima, il vostro viaggio potrebbe partire da Cefalù, incantevole borgo sul mare nella Sicilia settentrionale, per poi andare alla volta di Palermo, con una breve sosta a Bagheria per i cinefili che vogliono vedere i luoghi dove è stato girato Baarìa di Giuseppe Tornatore.
Poi, una volta arrivati a Palermo, concedetevi dei giorni per ammirare le sue bellezze, scoprire la Palermo arabo-normanna, la suggestiva cattedrale di Monreale e le spiagge di Mondello. A questo punto, riprendete l’auto, in direzione golfo di Castellammare, probabilmente il più bello di tutta la Sicilia.
La piccola città costiera di Castellammare vale una sosta, ma poi lasciate l’auto ed esplorate l’incontaminata Riserva Naturale dello Zingaro e il selvaggio paesaggio costiero costellato da invitanti calette e pittoreschi insediamenti rurali. Volendo fare una piccola deviazione verso l’interno, poi, si possono visitare le antiche rovine di Segesta.
Ritornando sulla costa, vi consiglio di vedere Scopello, un piccolo borgo con poche case abitate, una piazzetta e profumo di “pane cunzato” per strada. Scopello, dal greco Scopelos, (letteralmente scogli), deve il suo nome alla presenza dei due bellissimi faraglioni che emergono fieri dalle acque cristalline. Continuando sulla punta di Capo San Vito sorge San Vito Lo Capo, rinomata località balneare che vanta una bellissima spiaggia a forma di mezzaluna.
Bene, si riparte verso Trapani, il cui centro storico sorge in una lingua di terra a forma di falce che un tempo rappresentava un importante crocevia nei traffici commerciali tra Cartagine e Venezia. Mettete in conto, assolutamente, di vedere il tramonto ad Erice, suggestivo borgo medievale che sovrasta il porto di Trapani.
Arroccato sulla cima del monte omonimo, il borgo medievale di Erice svetta dall’alto dei suoi 750 metri, godendosi un’eccezionale vista panoramica che guarda al golfo di Trapani ed alle isole Egadi da un lato ed alla vallata del Valderice dall’altro, abbracciando le campagne dell’entroterra siculo. Piccolo ed incredibilmente autentico, Erice è un dedalo di viuzze lastricate che scorrono tra chiese, piazze ed antichi cortili e che invoglia i suoi visitatori alla scoperta.
Da Trapani ci si può imbarcare su un traghetto diretto alle isole Egadi, tra cui l’imperdibile Favignana, oltre a Levanzo, Marettimo, l’isolotto di Formica e lo scoglio di Maraone. Oppure, proseguite scendendo alle saline di Trapani e Marsala, le più antiche d’Europa, tra distese bianche e mulini a vento.
Da qui, prendete una barca per un breve tragitto fino all’isola di Mozia, che custodisce uno dei siti archeologici fenici più belli d’Europa. Proseguite ancora per Marsala, la capitale di una delle maggiori regioni vitivinicole della Sicilia. Marsala,città di storia, di vino e di mare, offre tante attrazioni ai suoi visitatori.
E’ una città di grande fascino sia quando la si guarda dall’alto, arrivando con un aereo, sia quando la si raggiunge dal mare o dalla terra. La nave punica, il parco archeologico con i suoi preziosi reperti, lo storico sbarco di Garibaldi con i suoi Mille, il centro storico, curato e accogliente, con i suoi monumenti, le chiese, i musei raccontano la storia di una città dal passato importante e prestigioso.
Scendete ancora verso Mazara del Vallo, che fu una delle più importanti città della Sicilia saracena, per poi dirigervi versoSelinunte, importante sito archeologico. Si potrebbe poi fare una sosta a Sciacca, il borgo marinaro in provincia di Agrigento, in Sicilia, un museo a cielo aperto nonché città turistica e termale e, prima di continuare a scendere ancora verso Agrigento, dove vedere la Valle dei Templi e il suo parco archeologico caratterizzato dall’eccezionale stato di conservazione e da una serie di importanti templi dorici del periodo ellenico.
Non perdetevi per nessun motivo la Scala dei Turchi, una parete rocciosa che si erge a picco sul mare lungo la costa di Realmonte e che si presenta come uno splendido gioiello bianco abbagliante che fa da cornice all’azzurro limpido del mare. Nell’agosto del 2007 è stata presentata all’UNESCO, da parte del comune di Realmonte, una richiesta ufficiale affinché questo sito geologico, insieme alla villa romana, sia inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità.
Lungo la costa della Sicilia orientale
Ora, vi suggerisco di esplorare l’altra costa della Sicilia, quella orientale, e il road trip può partire da Taormina, perla della Sicilia e tappa obbligata anche solo per vivere la magia di una serata al Teatro Greco, le cui rovine si stagliano sull’azzurro del mare. Dall’alto della sua collina, Taormina offre bellissimi scorci sul litorale con l’Etna sullo sfondo. Ora, si può fare tappa ad Acireale, nota per il suo carnevale, il barocco e le bellezze naturalistiche, prima di arrivare a Catania, la regina dello stile Barocco sullo Jonio: uno scrigno di palazzi barocchi e suggestive chiese, adagiata in una valle di agrumi.
Continuando a scendere si arriva a Siracusa, una città che nell’antichità gareggiava per importanza e bellezza con Atene. Il nome Siracusa deriva dal termine Syraka (abbondanza d’acqua), per la presenza di ricche sorgenti. Luogo affascinante e suggestivo che Cicerone definì “la più bella città della Magna Grecia”.
Da non perdere, a Siracusa, la zona più affascinante di Ortigia, la piccola isola di Ortigia rappresenta la zona più antica della città di Siracusa, ed è ricca di meraviglie naturali e architettoniche. Il suo nome deriverebbe dal greco antico ortyx che significa “quaglia”.
Si continua a scendere verso Noto, la capitale del barocco, e la Riserva naturale orientata Oasi Faunistica di Vendicari, famosa per la spiaggia di Calamosche. È un’area dove potrete trovare differenti ambienti naturali, zone di acqua dolce, saline, dune costiere e chilometri di spiagge
Scendendo ancora lungo la costa orientale si arriva a Marzamemi, un villaggio di pescatori oggi diventato un borgo alla moda. Marzamemi (nome che deriva dall’arabo “Marsà al hamen”, Rada delle Tortore), è un piccolo borgo marinaro della provincia di Siracusa, a pochi chilometri di distanza da Pachino e dalla barocca Noto.
Sorge e si sviluppa interamente sul mare. La sua nascita risale intorno all’anno mille, quando gli Arabi costruirono qui la Tonnara, che per molti secoli fu la principale dell’intera Sicilia Orientale. Questo borgo, per come oggi ci appare risale al ‘700 quando la Famiglia Villadorata, modificò la Tonnara ampliandone gli spazi, costruendo la chiesa di San Francesco di Paola, e le case dei pescatori.
Rientrando leggermente verso l’interno si arriva a Modica, dove assaggiare il suo rinomato cioccolato, e poi a Ragusa, altra città del barocco della Val di Noto, e il capoluogo più a sud d’Italia, che viene solitamente nominata come città dei due patroni, dei tre ponti e spesso definita l’isola nell’isola.
Ritornando sulla costa raggiungete Punta Secca, diventata famosa per Il commissario Montalbano. Qui, infatti, si trova la villa che nella serie è la casa del protagonista. A poca distanza si trova Donnalucata, un tempo villaggio di pescatori e, oggi, importante luogo di villeggiatura. Se, invece, si prosegue verso la costa occidentale si arriverà ad Agrigento.
Dalla riviera di Levante a quella di Ponente, Liguria
Da quella di Levante a quella di Ponente, la riviera ligure offre un viaggio on the road tra profumo di pesto, blu del mare e borghi marinari con i tipici carruggi da scoprire con calma. Si parte da La Spezia che si affaccia sul meraviglioso Golfo dei Poeti per poi iniziare a risalire la costa e raggiungere le Cinque Terre, i famosissimi cinque borghi a picco sul mare, incastonati sulle alte scogliere di un’area naturalistica protetta dall’Unesco. In auto si incontrano nell’ordine Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza, Monterosso.
Si prosegue poi per Sestri Levante, conosciuto come “paese dei due mari” per la sua posizione tra le due baie, la baia delle favole, così soprannominata da Hans Christian Andersen, e la baia del silenzio, chiamata così da Giovanni Desclazo.
Continuate verso Chiavari e il suo centro ricco di storia, per proseguire verso Rapallo e le sue colline verdeggianti, e arrivare a Portofino, borgo di pescatori con case color pastello, boutique esclusive e ristoranti con specialità di pesce si affacciano sulla Piazzetta acciottolata che domina il porto, dove sono attraccati mega yacht.
Quindi, verso Santa Margherita Ligure, con paesaggi marini e collinari di suggestiva bellezza, incastonata tra la natura incontaminata e, dulcis, a Camogli, un vero gioiello della Riviera Ligure, abbracciata dalle acque limpide del Golfo Paradiso, all’estremità occidentale del promontorio di Portofino. La città dei mille bianchi velieri, della sagra del pesce e della Stella Maris.
Si prosegue poi per Genova, il capoluogo ligure, la Superba, dove scoprire il fascino dell’antica Repubblica marinara e della Lanterna. Il Porto Antico, la Cattedrale di San Lorenzo, il Palazzo Ducale, Acquario e la Biosfera. E i Palazzi dei Rolli, il Teatro Carlo Felice, Porta Soprana e la Casa di Colombo. Dal romantico borgo di Boccadasse al trenino di Casella e…tanto altro. Scriverei per ore della “mia città”. Vorrei parlarvi della sua gente, così “diffidente” verso i foresti (chiunque venga da fuori città come chi scrive), ma con così tanta voglia di aprirsi al mondo; vorrei raccontarvi della sua storia, quando i genovesi solcavano i mari con le loro barche; vorrei ricordare i suoi personaggi famosi, da Cristoforo Colombo a De André, a Don Gallo e… tante storie da raccontare.
E così, si giunge alla riviera di Ponente. Una delle prime soste potrebbe essere Celle Ligure, un borgo rinomato per il settecentesco palazzo Ferri. Sempre costeggiando il mare si arriva, poi a Savona, dove merita di fermarsi a vedere almeno le due icone della città: la Fortezza del Priamar, costruita nel ‘500 dai genovesi per proteggere la città, e la Torre del Brandale del XII secolo e poggia su archivolti gotici che, dal versante della Vecchia Darsena, sono l’ingresso al centro storico di Savona.
Continuate verso Noli, selezionato tra i borghi più belli d’Italia dove alcune delle 72 torri ricordano il suo glorioso passato da Repubblica marinara. Proseguite verso la Baia dei Saraceni e poi verso Varigotti, caratteristico “borgo saraceno”, con i vivaci colori dei suoi intonaci e gli edifici squadrati, e la qualità delle sue spiagge, diventato una famosa località turistica dal forte tratto distintivo marinaresco.
Proseguite verso Finale Ligure, oggi capitale del free climbing sulle numerose falesie di granito, e concludete l’itinerario a Sanremo, la città dei fiori e del Festival della Canzone Italiana, salvo non vogliate spingervi fino in Costa Azzurra, un nome, un mito. Eppure, un territorio ancora da scoprire, dietro alla Promenade des Anglais a Nizza e alle spiagge lungo il Mediterraneo.
Da Ancona a San Benedetto del Tronto, Marche
Spiagge selvagge, antichi borghi e fitti boschi, le Marche sono una regione ancora poco esplorata, ideale da percorrere in auto. Partendo da Ancona, fondata dagli antichi Greci e importante porto durante l’Impero romano, è una città d’arte con un centro storico ricco di monumenti e con una storia millenaria e uno dei principali centri economici della regione. Quindi, proseguite verso sud per l’antico villaggio di pescatori di Portonovo e il meravigliosoParco del Conero. Qui, verdeggianti pinete ricoprono pareti di roccia bianchissima che si stagliano su acque turchesi e cobalto. Scendendo ancora più a sud nel Parco del Conero si arriva alle spiagge di ghiaia di San Michele e dei Sassi Neri, completamente immerse nel verde e nella natura incontaminata.
Poco distante, il centro storico di Sirolo offre un bel panorama dalla terrazza della piazzetta. Lasciando il Parco del Conero alle spalle e dirigendosi verso l’entroterra, raggiungete Osimo, o Auximum ai tempi dell’Impero Romano, dove tutto racconta la storia dell’antica colonia.
Poi, una sosta a Filottrano, il cui centro storico, racchiuso all’interno delle mura castellane, è ricco di scorci suggestivi sulle valli circostanti. Proseguite, poi, per visitare gli antichi borghi sulle colline marchigiane tra cui Montefano, Loreto, Camerano e Recanati, che diede i natali a Giacomo Leopardi.
Ogni borgo ha un suo fascino e una storia da raccontare. Ritornando poi sulla costa dirigetevi verso Torre di Palme, un borgo romantico con stradine acciottolate, case in pietra, balconi fioriti e una spettacolare terrazza che domina il mare. Concludete il vostro road trip a San Benedetto del Tronto e Grottammare, incantevole cittadina dalla forte tradizione marinara e cuore pulsante della Riviera delle Palme.
Se, invece, da Ancona partite verso nord potrete raggiungere la storica strada panoramica di San Bartolo che collega Gabicce Mare, il comune più a settentrione della regione Marche, al confine con l’Emilia-Romagna, a Pesaro.
Nata in riva al mare alla fine del 1800, bagnata dall’Adriatico, con la sua cultura, la sua dimensione e i suoi ritmi a misura d’uomo, i suoi patrimoni di ieri e di oggi, ha fatto dell’ospitalità una vocazione che vuole ancora oggi crescere e conquistare l’attenzione dei turisti. È una strada molto suggestiva da percorrere in auto che attraversa il Parco Naturale del Monte San Bartolotra il blu del mare e le colline ‘vestite’ di ginestre.
Da Cagliari a Carloforte, Sardegna meridionale
La Sardegna è tutta da scoprire, ma la parte meridionale è quella meno conosciuta, meno turistica e più selvaggia. Il sud dell’isola, dunque, è l’ideale da esplorare in auto, percorrendo la panoramica strada statale della Sulcitana che si snoda lungo tutto il litorale meridionale.
Partendo da Cagliari, affacciata sul Golfo degli Angeli e circondata dalle imponenti torri e bastioni del Quartiere del Castello, potreste percorrere la strada della Sulcitana verso est, attraversando la Costa Rei fino ad arrivare a Villasimius, rinomata per le sue spiagge bianchissime e il suo mare trasparente.
Oppure, potreste percorrere il litorale in senso opposto, verso ovest, passando per le caraibiche spiagge di Chia, Pula, dove vedere l’importante sito archeologico di Nora e gli antichi nuraghi, e Cala Cipolla, fino ad arrivare all‘isola di San Pietro e alla suggestiva Sant’Antioco.
L’isola di San Pietro di fronte alla costa sulcitana è un’isola suggestiva con scogliere alte e frastagliate che degradano in un mare cristallino, calette incantevoli e un unico centro abitato, Carloforte, uno splendido borgo fondato da famiglie liguri. A tutt’oggi, conserva lingua e cultura dei fondatori, le famiglie di pescatori originarie di Pegli. Sant’Antioco, invece, dà il nome all’isola maggiore del Sulcis, che fu colonia fenicio-punica, città romana e oggi borgo di mare dal fascino speciale. È un viaggio on the road in un paesaggio aspro, dalla vegetazione rigogliosa e il tempo scorre lento.
Costa dei Trabocchi, Abruzzo
La Costa dei Trabocchi è un tratto del litorale abruzzese, esteso lungo la strada statale 16 Adriatica che si può percorrere in auto per un bellissimo viaggio on the road. Il litorale è così chiamato per la diffusa presenza di trabocchi, antiche macchine da pesca su palafitta, oggi trasformate in ristoranti sull’acqua.
Si parte quindi da Vasto, all’estremo sud dell’Abruzzo, per cominciare a risalire la costa verso la riserva naturale di Punta Aderci, uno dei tratti costieri più suggestivi della regione. Si arriva a San Vito Chietino, un piccolo borgo che sorge su uno sperone roccioso da cui godere di un panorama mozzafiato sul mare sottostante.
Si raggiunge poi Ortona, antica città romana, oggi una delle più belle località balneari della Costa dei Trabocchi. Continuate a risalire il litorale abruzzese fino a Francavilla al Mare, un delizioso centro balneare, famoso già dalla seconda metà dell’800.
Ripartite poi in direzione Pescara, città natale di Gabriele D’Annunzio, per poi ripartire verso Montesilvano, grazioso borgo sul mare. Continuate a risalire la costa fino a Roseto degli Abruzzi.
Basilicata coast to coast
Chi ha visto il film “Basilicata coast to coast” di Rocco Papaleo? Beh, viene voglia di esplorare la Basilicata, da una costa all’altra, alla scoperta di antichi borghi, natura incontaminata e spiagge meravigliose. C’è chi ha percorso l’itinerario a piedi, in bici, in moto o in auto, ma lascio voi la scelta.
Si parte da Maratea, perla del Tirreno, si sale verso la montuosa Trecchina, poi verso Lauria, paese natale dell’attore e regista Rocco Papaleo, quindi Latronico, paese noto per le acque termali, e Tramutola, dove l’allegria contagia le piazze del paese. Attraverso strade impervie e paesini arroccati si arriva poi ad Aliano, il paese di confino del grande poeta, scrittore e pittore, Carlo Levi. Si passa poi per Craco, il paese fantasma, e si punta poi verso la costa Jonica, raggiungendo Scanzano Jonico, nota località balneare, un tempo parte della Magna Grecia, e quindi Policoro e Nova Siri.
Da Trani a Gallipoli, Puglia
La Puglia è uno stato d’animo, almeno così dicono i pugliesi. E’ proprio così e, dunque, immergetevi in questa terra meravigliosa tra borghi bianchi, distese di ulivi e spiagge caraibiche. Si parte da Trani, che affascina per il castello svevo e la meravigliosa cattedrale sul mare.
Proseguendo verso l’interno si può raggiungere velocemente Castel del Monte con le sue affascinanti torri ottagonali, sito Unesco.
La fortezza del XIII secolo fatta costruire da Federico II di Svevia, Imperatore del Sacro Romano Impero e Re di Sicilia e ribattezzata “la fortezza dei misteri”. Ritornando sulla costa si raggiunge Bari, La Parigi del Mediterraneo, e il suo labirintico centro storico, Barivecchia, che occupa un promontorio tra due porti, per poi proseguire verso Polignano a Mare, arroccato su scogliere a picco sul mare.
Il nucleo più antico della cittadina sorge su uno sperone roccioso a strapiombo sul mare Adriatico a 33 chilometri a sud del capoluogo. Si scende poi verso Ostuni, la citta bianca del Salento. Volendo fare una piccola deviazione verso l’interno, si può esplorare la Valle d’Itria o Terra dei Trulli, visitando incantevoli borghi come Locorotondo, Cisternino e Alberobello.
Si continua a scendere a sud verso Lecce, la perla del Salento nota per gli edifici stile barocco, e passando per Torre dell’Orso si raggiunge la bellissima Otranto, il punto più a Oriente d’Italia, a circa 30 km da Lecce, su uno sperone roccioso che scende a picco sul mare. Così si lascia la costa adriatica per raggiungere la costa ionica e concludere l’itinerario a Gallipoli, dove perdersi tra vicoli bianchi e spiagge da sogno.
Da San Nicola Arcella a Reggio Calabria, Calabria
E, per finire, un road trip lungo la costa tirrenica della Calabria vi farà scoprire la bellezza di una regione meravigliosa, ma spesso sottovalutata. Partite da San Nicola Arcella, un villaggio arroccato sulle colline della Riviera dei Cedri, celebre per le sue bellezze naturali e architettoniche, per vedere l’incantevole Arco Magno e poi iniziate a scendere lungo la costa. Ora, fate una deviazione verso l’interno per vedere Cosenza, città dal fascino decadente, detta anche Città dei Bruzi, è una delle città più antiche della Calabria e sorge sui sette colli nella valle del Crati, alla confluenza con il Busento, e poi tornate sulla costa e dirigetevi a Pizzo Calabro, in provincia di Vibo Valentia, un borgo rinomato per la produzione del tartufo, nonché punto d’inizio della Costa degli Dei.
La città ha un suggestivo centro storico arroccato sulla scogliera e delle ampie spiagge spesso deserte lambite da un mare cristallino. Continuate a scendere lungo la costa superando Vibo Marina, da cui ci si imbarca per le isole Eolie, e raggiungete Tropea, perla della Calabria, costruita su una roccia alta 60 metri a picco sul mar Tirreno. Dici Tropea e pensi subito a sole, mare, e panorami indimenticabili.
Sorge lungo la costa degli Dei, anche detta la Costa Bella per i panorami suggestivi e per la vicinanza alle splendide Isole Eolie. Esplorate le bellissime spiagge nei dintorni, da non perdere quelle di Capo Vaticano.
Proseguite così verso Scilla, pittoresco borgo della Costa Viola incastonato su uno sperone roccioso a picco sul mare e affacciato sullo stretto di Messina. La parte più antica e suggestiva è la località Chianalea, denominata anche piccola Venezia per le case galleggianti sull’acqua.
Fate una breve sosta nella vicina Favazzina per un tuffo al mare e per i suoi rinomati limoni da mangiare con il sale. Concludete l’itinerario a Reggio Calabria, la più antica colonia greca fondata in Italia meridionale, oggi una bella città dove vedere i famosi Bronzi di Riace al Museo Archeologico Nazionale.
I viaggi, la strada, l’avventura, l’andare verso. A volte si percorrono strade che il cuore non capisce e la mente non sa spiegare. Ma l’anima lo sa.
Camminando si apprende la vita, camminando si conoscono le persone, camminando si sanano le ferite del giorno prima.
E, per dirla alla Jack Kerouac, “le nostre valigie logore stavano di nuovo ammucchiate sul marciapiede; avevano altro e più lungo cammino da percorrere. Ma non importa, la strada è vita”.
Sono nata a Modena, correva l’anno 1972, modenese da generazioni (e me ne vanto), ma ligure di adozione dal 2007. La mia Genova, un po’ matrigna. Ti respinge, ma poi ti ama… Ho sempre sognato di fare la scrittrice: ero convinta che quel mestiere mi avrebbe portato a scoprire il mondo. Reporter di viaggi e inviata stampa, per vent’anni, esclusivamente sulla carta stampata, tra premi letterari e il profumo di qualche libro a mia firma. E poi? Un balzo sul digitale, nell’anno bisestile e, dulcis, al tempo del Coronavirus. Amante viscerale degli animali, della natura, del mare, dell’avventura, del viaggiare al di là dei confini del mappamondo per raccontare i veri luoghi e la vera vita della gente del mondo. Appassionata di comunicazione, letteratura di viaggio, sociale, cronaca di vita, fotografia, musica e libri. E di racconti, di storie, di tante storie da raccontare…
La Riserva dello Zingaro è un’area naturale protetta, in provincia di Trapani, affacciata sul mar Tirreno, che ogni anno attira oltre 300.000 visitatori. Un paradiso naturale incontaminato, di roccia e acqua, che qui assume tutti i colori dell’azzurro nonché meta ideale per gli amanti del trekking. Nel tratto di costa che va da San Vito Lo Capo a Castellammare del Golfo, sette chilometri di natura intatta dove vivono e nidificano i rapaci, si estende la Riserva Naturale dello Zingaro, una delle più famose d’Italia; chi desidera immergersi in una natura senza tempo, dove passato e presente si fondono armoniosamente, non potrà fare a meno di visitarla. Gli antichi greci e i latini la chiamavano Cetaria per l’abbondanza dei tonni che si incontravano nelle sue acque.
La riserva dello Zingaro, paradiso naturale in Sicilia
Poche storie parlano dell‘amore a lieto fine degli uomini per la propria terra come quella che, il 6 maggio del 1981, si concluse con l’istituzione della Riserva naturale orientata dello Zingaro, la prima area naturale protetta della Sicilia. Fu per scongiurare la costruzione della strada litoranea di collegamento tra le due località di Scopello e San Vito Lo Capo, infatti, che il 18 maggio del 1980, duemila ambientalisti marciarono tenendosi per mano impedendo così la cementificazione di questo tratto di costa siciliana e proteggendo (ndr, si spera per sempre) uno degli ecosistemi naturali più ricchi del Mediterraneo. Raccontare la bellezza della Riserva naturale dello Zingaro, non è un compito facile. Piccole baie pavimentate da candidi ciottoli, mare che durante il giorno si tinge di inattesi toni di verde e di azzurro, scogli appuntiti che separano le diverse spiaggette, macchia mediterranea che sembra tuffarsi nel mare e antiche case coloniche costruite sulla roccia. Un mix di natura e discreta presenza dell’uomo. Le calette si susseguono mischiandosi a profumi e a colori ineguagliabili, sfoderando tutto il loro fascino.
Alla scoperta …
Dunque, se avete voglia di addentrarvi in una natura pura, vivendo un’avventura fuori dalla modernità a contatto con gli elementi primari, acqua e terra, non vi resta che raggiungere questo tratto di costa baciato dal sole. E’ un susseguirsi di spiagge e calette da sogno, tra le più belle della Sicilia. Percorrere la riserva dello Zingaro significa scoprire sette chilometri (o anche di più) di natura sublime e straordinaria, una costa rocciosa intervallata da numerose calette, ammirare la natura riarsa da sole, fatta di ginestre, palme nane e timo selvatico. Rocce calcaree a strapiombo su un mare limpido e turchese, piccole insenature e spiagge di ciottoli bianchi, anfratti e grotte abitate fin dal Paleolitico superiore, come l’importante sito preistorico della grotta dell’Uzzo.
Cosa e come visitare
La riserva si visita solo a piedi e in barca, nulla deve disturbare la quarantina di specie di uccelli che qui nidificano, tra cui l’Aquila del Bonelli, la Poiana, il Nibbio, il Gheppio e la fauna endemica. Solo chi avrà la pazienza di attraversare interamente questo habitat unico farà un’esperienza davvero indimenticabile. Molti, purtroppo, non utilizzano un adeguato abbigliamento, soprattutto, scarpe chiuse e comode credendo di recarsi in una qualsiasi località balneare. Infatti, qui, è vietato l’ingresso in riserva con calzature inadeguate (infradito, ciabatte, scarpe con zeppe etc). Non è possibile, inoltre, portare al seguito sedie, sdraio, lettini, ombrelloni, natanti gonfiabili etc. Troverete rifugi e bivacchi per soste e pernottamenti se decidete di dormire nella riserva.
I musei e la Tonnara
Tra un bagno e l’altro, approfittando anche del minore flusso turistico che sta vivendo la riserva dal 2017 come diretta conseguenza (o almeno così raccontano gli operatori locali) della chiusura della base aerea della compagnia low cost Ryanair all’aeroporto di Trapani, ci si può trattenere qualche ora in più e visitare, oltre al Centro di educazione ambientale, anche i cinque musei dedicati a varie tematiche, dalla pesca del tonno rosso al Museo delle attività marinare, alla lavorazione del grano al Museo della civiltà contadina e dall’arte d’intrecciare la giummara (la palma nana simbolo dello Zingaro) e le altre fibre vegetali al Museo dell’intreccio fino all’antico utilizzo della manna al Museo della manna, appunto.
E infine, la fauna e la flora al Museo naturalistico dove, tra le altre curiosità in mostra, si scopre che proprio nei cieli dello Zingaro, insieme ai numerosi rapaci. Ma birdwatching a parte, la vera e indiscussa star della riserva, e più in generale della costa occidentale siciliana, rimane la Tonnara di Scopello. Scelta come location cinematografica di Ocean’s Twelwe e Il Commissario Montalbano, quest’antica costruzione adibita alla pesca dei tonni, in funzione dal Settecento e fino agli anni Ottanta del Novecento e oggi adibita a museo, infatti, offre un’incomparabile scenografia naturale incastonata com’è tra gli alti faraglioni che spuntano maestosi dall’acqua.
Le Sirene di Acquamarine
A rendere ancora più magica la bellezza dello Zingaro, da maggio a ottobre ci pensanoAquamarine Sea Passion Sicilye Sirenes Mermaid Lifestyle, due nuove realtà di Trapani, ma nate a Castellamare del Golfo, che propongono un turismo etico con iniziative e attività legate al mare, come il tour sirene alla Riserva dello Zingaro e alle isole Egadi oltre le escursioni in barca a vela tra le isole. Tra i gazebi in fila nel porto turistico della cittadina siciliana, la loro proposta non passa di certo inosservata perché, ad accogliere i clienti sulla banchina, ci sono niente di meno che due “sirene”.
E tanto altro…
Oltre alle lezioni di yoga, danza Gypsy, Sufi e Bollywood e alle uscite di biosnorkeling, lo snorkeling guidato fatto con pinne, maschera e boccaglio per imparare a conoscere, riconoscere e apprezzare le molteplici forme di vita che popolano l’ambiente marino; infatti, la fondatrice e istruttrice Maya propone corsi di mermaiding, la disciplina acquatica (riconosciuta prima dalla FIAS, e oggi dalla ISDA) che riproduce il nuoto delle sirene. Con indosso una leggera guaina che racchiude il corpo dai fianchi ai piedi, a loro volta inseriti in una monopinna flessibile, nelle stesse acque siciliane che, da Omero a Giuseppe Tomasi di Lampedusa, hanno fatto vivere il mito delle fantastiche creature incantatrici, gli adulti e i bambini si muovono fluidi nel mare alternando il nuoto, l’apnea e le risalite. Difficile? Per iniziare basta un po’ di acquaticità e i risultati sono incoraggianti, senza contare lo stupore degli sguardi attoniti dei bagnanti quando vedono arrivare dal mare delle vere e proprie sirene…
Grotte marine e terrestri: un mondo da scoprire
Notevole importanza rivestono le grotte nella Riserva Naturale dello Zingaro. Un’esperienza unica per coloro che vogliono immergersi in questi posti unici ed abbracciarli con i propri sensi, ma attenzione, mai senza la guida di un esperto speleologo.
Le grotte rappresentano un aspetto del “Carsismo”, termine che rimanda a tutto un insieme di attività che l’uomo per studio, ricerca e “socializzazione” svolge e in cui entrano in gioco tante discipline che si intersecano e si aiutano a vicenda, per comprendere i fenomeni e le potenzialità del binomio acqua/roccia che è l’artefice principale del carsismo.
Spiagge, e che spiagge…
Quali sono le spiagge più belle della Riserva dello Zingaro? La prima spiaggia che si incontra, venendo da San Vito lo Capo, all’ingresso del lato nord della Riserva, è Cala Tonnarello dell’Uzzo: la più grande ed anche la più frequentata, in estate. Premiata in passato dai turisti, in un sondaggio fatto da Skyscanner, il motore di ricerca internazionale di voli, si raggiunge in pochi minuti a piedi partendo dalla biglietteria. Se, invece, avete voglia di camminare o volete trovare una caletta meno affollata e godervi i gli angoli più nascosti di questa meravigliosa costa, non dovete fare altro che raggiungere altre selvagge calette: ecco quali.
Cala dell’Uzzo
Cala dell’Uzzo è una deliziosa caletta a 2 Km dall’ingresso Nord della Riserva. È caratterizzata da ghiaia bianca ed è vicinissima alla grotta dell’Uzzo che le dà il nome. Nelle vicinanze non perdete una visita al Museo della civiltà contadina. La spiaggia è facile da raggiungere e ben segnalata;
Cala Marinella
Cala Marinella si trova a circa 3,5 km di cammino dall’ingresso Nord di San Vito lo Capo. Qui, non troverete sabbia e ghiaia, ma solo scogli che rendono l’acqua più limpida che altrove, motivo per cui è il paradiso per lo snorkeling;
Cala Berretta
Cala Berretta si trova al centro della Riserva dello Zingaro e può essere raggiunta in egual modo sia dall’ingresso Nord che da quello Sud. Ad attendervi dopo la lunga passeggiata una spiaggia quasi deserta ed incontaminata che vi ripagherà della fatica;
Cala della Disa
Si trova a circa 3,5 km dai due ingressi Nord e Sud ed è caratterizzata da ciottoli bianchi che degradano verso acque turchesi. La spiaggia è formata da due piccole insenature divise da pareti rocciose;
Cala del Varo
A 2 km dall’ingresso Sud, Cala del Varo è raggiungibile esclusivamente via mare dai due ingressi Nord e Sud.
Cala Capreria
Cala Capreria è la prima caletta che si raggiunge dall’ingresso sul Sud, sul lato Scopello – Castellammare del Golfo. Per arrivarci dovrete percorrere un sentiero di 1,4 km. Nelle vicinanze della spiaggia troverete anche il Museo naturalistico.
Trekking e i sentieri
Oggi, per esplorare la riserva via terra, si può solo camminare. Il paradiso ideale di chi ama le lunghe passeggiate e i sentieri. Sono tre i percorsi, tutti ben segnalati e percorribili con ai piedi gli scarponcini da trekking e una buona dose d’acqua potabile, che vi permetteranno di scoprire spiagge, grotte e musei: ecco quali.
Sentiero Costiero
È il più semplice ed è lungo 7 km percorribili in circa due ore di cammino immersi in un paesaggio da cartolina;
Sentiero presso Cala Marinella
È il sentiero più impegnativo lungo 17 km da percorrere in sette ore di cammino che da nord a sud passa per Monte Passo del Lupo, Monte Speziale e Monte Scardina;
Percorso di mezza costa
È di difficoltà media ed è lungo 8,5 km che potrete percorrere in 4 ore e mezza. È la strada più panoramica che vi farà conoscere l’eterogeneità del territorio. Potrete raggiungere ancheBorgo Cusenza e Contrada Sughero dove troverete dei rifugi. A questo link trovate la cartina con i sentieri della Riserva, di seguito la mappa per raggiungerla.
Borgo Cusenza, il cuore dello “Zingaro”
Proseguite attraverso lo Zingaro, dal sentiero di mezza costa, e continuate, per altri 2 km, in salita. Ora, allungate lo sguardo. A darvi il benvenuto nella macchia mediterranea è il Borgo Cusenza, un viottolo giallo di margherite, i pini di aleppo e i fichi d’india, brulicante di vita, benché non sia più abitato. Un agglomerato rurale aggrappato alla montagna, spalancato al mare e accolto dentro una valle, culla di un popolo antico e sapiente, libero dalle contaminazioni dei borghi vicini. Pare, infatti, che la gente del Borgo Cusenza, il cui nome originario era Bagghiu di l’Acci, per il vicino Monte Acci, fosse completamente autosufficiente e che si recasse alla contrada Sughero, distante circa 3 chilometri, soltanto per scambi di attrezzi di lavoro e manodopere varie.
E’ un borgo scelto da molti visitatori, definito uno dei più belli della Sicilia, un insediamento rurale di una bellezza eterea, uno spaccato di vita contadina del secolo scorso. Lo riparano i venti e lo illumina lo splendore del mare attorno. Muretti in pietra, un pergolato, cespugli di rosmarino, casette di pietre e tegole si abbracciano rimanendo vicine vicine, il silenzio rispettoso dello scorrere del tempo che si ferma lì, quasi chiedendo anche a noi di muoverci più lenti, molto più lenti. Si viene letteralmente travolti dalla magnificenza di una natura pulita e tersa, e da una storia antica. La storia di una comunità che va a braccetto con il ritmo delle stagioni e ne fa il suo calendario.
La vita nel Borgo Cusenza
Le abitazioni sono ben tenute, alcune camere visitabili. I pavimenti in lastre, venuti alla luce durante gli interventi di manutenzione, sono puliti e sistemati. Oggetti e mobili ricostruiscono dettagliatamente l’idea della quotidianità rurale del secolo scorso che, inevitabilmente ruotava attorno al lavoro dei campi. Si coltivavano cereali, e fino ai primi del ‘900, le circa 14 famiglie che vi vivevano, avevano perfino una cantina per la produzione del vino.
Come arrivare alla Riserva
L’ingresso alla Riserva dello Zingaro ha un costo di 5 euro. Oltre al biglietto d’ingresso, vi daranno anche una mappa che mostra i diversi sentieri e i luoghi di interesse dello Zingaro, come le insenature e i piccoli musei situati lungo il percorso. Per arrivare alla Riserva da Scopello, in auto, dovrete prendere l’Autostrada A29 Palermo – Mazara del Vallo, imboccare lo svincolo per Castellammare del Golfo, quindi proseguire sulla Strada Statale 187 in direzione Trapani. Seguite le indicazioni per Scopello, fino a raggiungere la costa. Per accedere alla Riserva da Nord, dovete imboccare la Strada Statale 187 fino al bivio per San Vito Lo Capo e, quindi, proseguire in direzione Villaggio Calampiso – Riserva Zingaro.
Da Trapani, ci vorranno circa 55 minuti in auto per raggiungere l’ingresso meridionale della riserva dello Zingaro, da Scopello. Da Palermo, invece, ci vorrà 1 h e30 per raggiungere l’ingresso a Sud della riserva naturale.
Oppure, con volo EasyJet da Milano Malpensa a Palermo e poi in auto a noleggio fino a Castellammare del Golfo.
Via mare, infine, potete noleggiare una barca per visitare lo Zingaro, prenotandone una con Samboat. Motoscafi, barche a vela, yacht, piccole imbarcazioni senza patente, con o senza skipper: semplicemente troverete l’offerta più adatta alle vostre esigenze.
Dove dormire
Hôtel Punta Nord Est, a Castellammare del Golfo, proprio di fronte alla spiaggia dorata, mettete un piede fuori e sarete già in acqua. Camera doppia ampia e luminosa a partire da 60€ a notte, colazione inclusa. Ciò che mi è piaciuto: la piscina, l’accesso ad una baia privata, una magnifica vista dalle camere, oltre ad un incredibile rapporto in termini di qualità-prezzo;
Villa Anna, a dieci minuti in auto da Scopello e a 5 minuti dalla spiaggia di Guidaloca. Camera doppia moderna e luminosa a partire da 60€ a notte, colazione inclusa. Punti di forza: la posizione vicina a Scopello e alla riserva naturale dello Zingaro, la tranquillità del luogo, la reception, le camere con terrazza privata, il parcheggio privato gratuito e soprattutto l’ottima e abbondante colazione con torte fatte in casa. La migliore scelta per il suo ottimo rapporto in termini di qualità-prezzo;
B&B Selene, a San Vito, e a 100 metri dalla spiaggia. Camera doppia spaziosa e luminosa a partire da 120€ a notte, colazione inclusa. Apprezzabile la tranquillità, la terrazza per fare colazione, l’idromassaggio, il comfort delle camere e la vista. È il mio preferito a San Vito Lo Capo per il suo ottimo rapporto qualità-prezzo.
Dove mangiare
– Ristorante Posidonia, a Castellammare del Golfo (Tp). Sul porto turistico di Castellammare del Golfo, il trionfo della cucina siciliana della tradizione, dal cous cous alle ottime busiate (un tipo di pasta tipico della Sicilia);
– Tha’am,a San Vito Lo Capo (Tp). Il “re” del cous cous, a 200 metri dalla spiaggia di sabbia bianca di San Vito Lo Capo, serve un interessante mix di cucina siciliana e araba;
– L’amo, a Castellammare del Golfo (Tp). Ricavato in un vecchio rimessaggio per le barche, questo locale è il place to be (ndr, posto per stare) per concedersi un aperitivo alla fine di una giornata in mare;
– Ristorante La Tavernetta, a Scopello, certamente il miglior di tutto il Golfo: l’eccellenza e il gusto dell’esclusività a tavola. Ricerca, fascino e raffinatezza con una storia di oltre 50 anni.
Cosa vedere nei dintorni dello Zingaro?
Dopo l’escursione nella riserva o durante i giorni successivi, cosa vedere nei dintorni dello Zingaro? Sulla via del ritorno (se siete entrati nella riserva dall’ingresso sud), passerete da Scopello: un piccolo villaggio, ma decisamente delizioso. Scopello è anche famosa per la “spiaggia La Tonnara”, situata proprio sotto il paese. Gli antichi edifici della tonnara, le grandi rocce (i faraglioni) e le acque cristalline rendono questo posto davvero meraviglioso. Dato che La Tonnara è una spiaggia privata, dovrete pagare un piccolo biglietto d’ingresso per godervela. Se state cercando una spiaggia libera, invece, vi consiglio di andare alla volta della spiaggia di Guidaloca, situata vicino a Scopello. Gli amanti dei dolci dovrebbero seriamente provare la pasticceria Scopello, situata sulla piazza principale. I dolci fatti in casa e la granita al limone sono una vera delizia.
San Vito Lo Capo è la città più vicina all’ingresso nord dello Zingaro. È una località balneare molto turistica in Sicilia, tant’è che i turisti italiani amano davvero andarci. La città è particolarmente famosa per la sua enorme e sorvegliata spiaggia di sabbia con le sue acque poco profonde, sebbene decisamente affollata, soprattutto durante l’alta stagione.
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La riserva naturale di Monte Cofano si trova a 30 minuti in auto da San Vito Lo Capo e, se avete apprezzato la vostra escursione nella riserva naturale dello Zingaro, adorerete sicuramente anche questa tappa. Nella riserva, potrete scegliere tra 2 percorsi:
Il sentiero sul mare: Il paesaggio è molto diverso da quello dello Zingaro, ma è altrettanto bello. La passeggiata è semplice da svolgere e ha una durata di circa 3 ore andata e ritorno;
Il sentiero che porta sulla cima del Monte Cofano: in questo caso vi imbatterete in alcuni passaggi difficili, dove dovrete fare un po’ di arrampicata sulla roccia.
In Sicilia i colori non si limitano a finire negli occhi, ti entrano dentro le vene e le ossa.
Cosa sarebbe l’Italia senza la Sicilia? È in Sicilia che si trova la chiave di tutto. La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, l’unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra. Quegli odori di alga seccata al sole, di capperi e di fichi maturi non li ho ritrovati mai da nessuna parte; quelle coste arse e profumate, quei marosi ribollenti, quei gelsomini che si sfaldano al sole…
Sono nata a Modena, correva l’anno 1972, modenese da generazioni (e me ne vanto), ma ligure di adozione dal 2007. La mia Genova, un po’ matrigna. Ti respinge, ma poi ti ama… Ho sempre sognato di fare la scrittrice: ero convinta che quel mestiere mi avrebbe portato a scoprire il mondo. Reporter di viaggi e inviata stampa, per vent’anni, esclusivamente sulla carta stampata, tra premi letterari e il profumo di qualche libro a mia firma. E poi? Un balzo sul digitale, nell’anno bisestile e, dulcis, al tempo del Coronavirus. Amante viscerale degli animali, della natura, del mare, dell’avventura, del viaggiare al di là dei confini del mappamondo per raccontare i veri luoghi e la vera vita della gente del mondo. Appassionata di comunicazione, letteratura di viaggio, sociale, cronaca di vita, fotografia, musica e libri. E di racconti, di storie, di tante storie da raccontare…
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