Dal Colosseo al Ducale, l’arte rivive nelle zone gialle d’Italia. Lunedì primo febbraio quasi tutta l’Italia, infatti, tornerà zona gialla, compresi Lazio e Lombardia. Cinque le regioni che resteranno arancioni: Umbria, Puglia, Sardegna, Sicilia e Alto Adige.
Il Colosseo, i Musei Vaticani e i Giardini Vaticani, la Galleria Borghese, il Foro Romano e il Palatino di Roma, Palazzo Ducale a Genova, la Galleria Nazionale di Urbino riapriranno già lunedì 1 febbraio, e molti altri seguiranno nei giorni successivi come il Palazzo Reale di Torino che riapre il 2 febbraio così come i Musei Civici di Macerata dopo lo stop per l’emergenza covid.
A Genova si potranno rivedere i capolavori di Michelangelo, della straordinaria mostra performativa ideata da Davide Livermore Edipo: io contagio –, quella dedicata a Emiliano Mancuso al Palazzo Ducale, o la Wolfsoniana di Nervi, il Museo di palazzo Reale e la Galleria di Palazzo Spinola. Genova e la Liguria, tornate in zona gialla, dopo il lungo forzato letargo, restituiscono a un pubblico fedele le tante e importanti mostre, gli splendidi palazzi dei Rolli.
Musei, parchi archeologici e mostre riapriranno da oggi, nei giorni feriali e in sicurezza, dopo 88 giorni di chiusura, la più lunga dai tempi del secondo conflitto mondiale. Porte aperte ai luoghi della cultura in Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche, Abruzzo, Lazio e Calabria, che si aggiungono così a quelli di Toscana, Campania, Basilicata e Molise che già avevano riaperto al pubblico dal 18 gennaio o, come gli Uffizi, dal 21 gennaio.
Riaprono anche alcune grandi mostre sospese con la pandemia come quella, già lunedì, di Antonio Ligabue a Palazzo dei Diamanti di Ferrara, o ancora da martedì 2 febbraio la grande esposizione ‘Van Gogh. I colori della vita’ a Padova presso il Centro San Gaetano. Tra i musei che, dopo quasi tre mesi riaprono i battenti, ci sono anche le Gallerie d’Italia di Milano, Napoli e Vicenza da giovedì 4 febbraio.
Prove di ripartenze, dunque, per il mondo della cultura, strangolato, più di ogni altra categoria, dalla morsa della Covid-19. E, diciamo, saranno i musei a far da apripista…
Sono nata a Modena, correva l’anno 1972, modenese da generazioni (e me ne vanto), ma ligure di adozione dal 2007. La mia Genova, un po’ matrigna. Ti respinge, ma poi ti ama… Ho sempre sognato di fare la scrittrice: ero convinta che quel mestiere mi avrebbe portato a scoprire il mondo. Reporter di viaggi e inviata stampa, per vent’anni, esclusivamente sulla carta stampata, tra premi letterari e il profumo di qualche libro a mia firma. E poi? Un balzo sul digitale, nell’anno bisestile e, dulcis, al tempo del Coronavirus. Amante viscerale degli animali, della natura, del mare, dell’avventura, del viaggiare al di là dei confini del mappamondo per raccontare i veri luoghi e la vera vita della gente del mondo. Appassionata di comunicazione, letteratura di viaggio, sociale, cronaca di vita, fotografia, musica e libri. E di racconti, di storie, di tante storie da raccontare…