i borghi più belli

Tellaro, laddove il tempo sembra essersi fermato

Tellaro, laddove il tempo sembra essersi fermato. Ultimo abitato della riva orientale del Golfo dei Poeti, sdraiata sugli scogli, è abbarbicato sopra una penisoletta rocciosa degradante verso il mare.

Golfo dei Poeti

Tellaro, il fascino del borgo marinaro

Ci sono luoghi, nel mondo, che sembrano fatti apposta per essere ricordati. L’Italia ne è piena, di posti così. È il caso di Tellaro, un borghetto marinaro arroccato su di una scogliera, nel comune di Lerici, censito tra i cento borghi più belli d’Italia.

“E’ un posto che non si può attraversare. E’ un posto a cui si arriva. Un po’ la fine, una delle fini del mondo. Si arriva, e basta: si è arrivati! C’è un senso, unico, di calma e di chiusura”.

Mario Soldati

Il nome e le origini

Il nome deriva, probabilmente, da tela o telaio per i commerci fiorenti di tele e stoffe con Lucca nei primi tempi di costruzione del borgo. 

Le origini di Tellaro risalgono al X secolo quando era l’ultimo avamposto difensivo collegato al borgo di Barbazzano, che con la grande peste del 1348 si spopolò favorendo lo sviluppo di Tellaro. E’ nel 1300, probabilmente tra il 1320 e il 1380, che la storia di Tellaro inizia.

“C’era una volta, e c’è ancora oggi, il villaggio di Tellaro. E’ tutto costruito sulle rocce di un promontorio che sporge sul mare, ai piedi di una grande collina ricoperta da boschi di ulivi”.

Mario Soldati

Nei villaggi vicini si diffuse un’epidemia di peste, e i sopravvissuti si stabilirono qui, in quest’angolo del Golfo dei Poeti. Successivamente, il borgo servì a controllare gli invasori che arrivavano dal mare: ancora oggi si possono infatti ammirare le mura che circondano le case, e due delle tre torri – di origine pisana – d’avvistamento costruite per lo scopo.

Una trasformata nel campanile della Chiesa di San Giorgio, dalla facciata rosa antico, patrono del paese, un tempo il castello di Tellaro. L’altra, all’ingresso del paese, nei pressi dell’oratorio di Santa Maria in Selàa, che risale al XVI secolo, il cui toponimo deriva da “sull’Ara”. Venne sconsacrato nel 1940, quando la regia marina lo requisì per trasformarlo in alloggio miliare. Oggi, completamente restaurato, ospita importanti eventi culturali, mostre pittoriche e fotografiche e, di recente, è diventata casa comunale per le celebrazioni di matrimoni.

oratorio di Santa Maria in Selàa

Come arrivare…

Arrivare a Tellaro significa fare i conti con un romantico paesaggio da favola: viuzze strette e intrecciate, casette colorate, la storia che incontra la cultura e dà vita a splendide tradizioni. Per raggiungerlo si percorre una via panoramica affacciata sul mare, che – partendo da Lerici – passa da Maralunga e poi da Fiascherino. I più avventurosi, invece, possono scegliere uno dei tanti sentieri – nascosti tra la natura aspra – che partono dai borghi sovrastanti, e che scendono verso il mare.

Tellaro

Un nirvana tra mare e cielo, tra le rocce e la montagna verde”.

Mario Soldati

Il paese, che conta circa 800 abitanti, rapisce, fin da subito, il cuore. La strada percorribile con gli automezzi arriva fino alla piazza Figoli, ma è accessibile solo ai residenti. La parte antica del borgo è praticabile, solo a piedi, attraverso i carruggi. La torre anticipa la spianata sul mare, dentro il paese vecchio, e svetta sul panorama.

Tellaro con vista torre

Offre una delle più belle viste sulla terra di Dio”.

Emma Orczy

La Marina di Tellaro

Arrivati alla Marina di Tellaro, zona di attracco per pochi natanti, si può ammirare l’antico paese in tutta la sua bellezza come fosse una cartolina. Un servizio di traghetti, attivo in estate, consente di raggiungere a ponente il vicino comune di Lerici e il paese di San Terenzo, a levante la scogliera fino a Punto Corvo, Punta Bianca e Bocca di Magra.

Marina di Tellaro

Ed è ecco che la strada si ferma nella piazzetta Figoli dove, percorrendo l’antica mulattiera, oltre le rocce sul mare, si snoda il sentiero per gli Spiaggioni, lungo il quale si trova la Torre Groppina, antica torre di guardia. Dal borgo di Tellaro, direttamente dalla piazzetta della Marina, quindi, si snoda un sentiero che, attraversando in direzione est le ultime case, sale la ripida scalinata del Piastron per congiungersi più in alto con altri camminamenti a strapiombo sul mare.

Spiaggioni di Tellaro

“Tellaro, inaccessibile come un nido di briganti”.

D.H. Lawrence

Le spiagge

Poi, ci sono le spiagge. Dalla chiesa di San Giorgio se ne può raggiungere una, dotata di porticciolo e di una scogliera perfetta per prendere il sole, lungo lo scivolo usato per l’ingresso delle barche, e per fare il bagno dove l’acqua è poco profonda. Percorsi pedonali conducono, invece, alle spiagge nascoste, libere e attrezzate, di Fiascherino, appena all’uscita del paese, dove si trovano due piccole baie, con arenile corto e di sabbia grossa e il fondale in parte roccioso. Per chi preferisse un’avventura più asciutta, anche se ci sarà parecchio da sudare, i percorsi di trekking non mancano in questo scorcio di Liguria.

Fiascherino

Il porticciolo di Tellaro

La leggenda del polpo campanaro

La seconda domenica di agosto, invece, la Sagra del Polpo rende omaggio a una leggenda. Si racconta che, nel Medioevo, un polpo gigante, avvicinandosi al porticciolo, abbia salvato Tellaro dall’attacco dei pirati saraceni nel 1660, suonando le campane della chiesa per allarmare la popolazione. Si narra, però, che il vero pericolo fosse rappresentato dal pirata Gallo d’Arenzano e che un tale Marco Arzellino, di guardia sul campanile della chiesa, addormentatosi, provocò lo scampanio a causa della fune che si era legato alla gamba.

Tellaro, il borgo amato dai poeti

È questo mix di leggende, di storia e di natura che ha reso Tellaro famoso tra gli artisti. Lo scrittore e giornalista Mario Soldati, alla ricerca di una cassapanca appartenuta allo scrittore inglese D.H. Lawrence, rimase talmente affascinato al luogo che vi si trasferì fino alla sua morte. Eugenio Montale, il poeta forse più iconico del ‘900 italiano, e Premio Nobel per la Letteratura, vi si fermò durante un viaggio in treno, e dedicò al borgo una poesia. Qui, infatti, pittori e poeti italiani e stranieri amano venire, per qualche giorno o per un po’ di tempo, conquistati dalla bellezza di un luogo tanto antico e misterioso.

“Cupole di fogliame da cui sprizza una polifonia di limoni e di arance e il velo evanescente di una spuma, di una cipria di mare che nessun piede d’uom ha toccato o sembra, ma purtroppo il treno accelera …”.

Eugenio Montale

Tradizioni 

Tellaro è, soprattutto, storia e tradizioni. Particolarmente suggestivo è il Natale subacqueo. Allo scoccare della mezzanotte, del 24 dicembre, dalle acque emergono i sommozzatori che recano la statua del Bambin Gesù degli abissi, adagiato in una conchiglia donata da papa Giovanni Paolo II, per condurla fino alla chiesa parrocchiale Stella Maris, costruita nel 1942, dove verrà adagiato in una mangiatoia. E, sullo sfondo, la luce di 8.000 lumini e fuochi d’artificio nel cielo…

Natale subacqueo di Tellaro

Tradizionale è anche la Sagra del Polpo che si svolge ogni anno la seconda domenica d’agosto, organizzata dall’Unione Sportiva. E, dulcis, la festa del Borgo fatato, a fine agosto, un viaggio nel tempo e nella fantasia per grandi e piccini. Per una sera il paese si veste di magia, con maghi, fate, principi e principesse, streghe e stregoni, che invaderanno il centro storico del borgo ricreando uno scenario da favola. L’appuntamento è con l’incanto e la magia: strade, case e cantine si animano di personaggi fantastici, alla scoperta degli angoli più nascosti del borgo di Tellaro che, in questa occasione, si immerge in una atmosfera onirica e incantata.

Il borgo di Tellaro

Quando la tua bellezza viene decantata dai più grandi scrittori e poeti, probabilmente quelle parole saranno le migliori possibili per descriverti. Questa è Tellaro, un luogo in-quieto e romantico, per “pochi”, non per tutti, ma anche terra di meditazione di poeti, scrittori e…vagabondi. 

“Qui l’armonia nasce dalla sedimentazione del tempo”.

Attilio Bertolucci

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Triora tra i “Villaggi degli Alpinisti”: unico in Liguria

Triora tra i “Villaggi degli Alpinisti.  Anche in Liguria ora c’è il primo  Villaggio degli Alpinisti: è il borgo di Triora che il 6 marzo 2021 è entrato ufficialmente nel gruppo dei Bergsteigerdörfer. Oltre a Triora, quest’anno, sono entrati a far parte del ristretto gruppo anche il paese piemontese di Balme, le località austriache di Göriach e Steinberg am Rofan, il paese svizzero Sankt Antönien e le frazioni di Lavin, Guarda e Ardez, nel cantone dei Grigioni. 

Triora, si respirano le Alpi

E’ un grande orgoglio per Triora, l’unico comune Ligure e uno dei pochi fuori dalla zona (Trentino Slovenia e Austria): area Alpina presa da sempre come esempio nella gestione della montagna e di un certo tipo di turismo, naturalistico.

Un traguardo importante raggiunto dopo circa 2 anni di intenso lavoro per entrare nel prestigioso gruppo dove trovano spazio soltanto le poche località montane che rispecchiano precisi criteri d’ammissione.

Villaggi degli Alpinisti per uno sviluppo turistico sostenibile

Scenari ricchi di fascino, ambienti di interesse alpinistico e paesaggi culturali e naturali intatti, non deturpati dalle grandi infrastrutture, sono alcune delle peculiarità che accumunano i ‘Villaggi degli Alpinisti. A questo si aggiunge anche la volontà e l’impegno delle comunità locali nel perseguire uno sviluppo turistico sostenibile in termini ambientali e sociali

La rete dei Villaggi degli Alpinisti si estende ora anche alle Alpi Occidentali e fino al Mediterraneo. Il numero dei Villaggi degli Alpinisti sale così a 35: 22 in Austria, 4 in Germania, 5 in Italia (di cui 2 in Alto Adige – Südtirol), 2 in Slovenia e 2 in Svizzera.

Il progetto Bergsteigerdörfer

Bergsteigerdorfer è il prestigioso circuito di località di montagna i cui membri sono rigorosamente selezionati da Club Alpino Italiano e Alpenverein Südtirol (Italia), Club Alpino Svizzero (Svizzera), Österreichischer Alpenverein (Austria), Deutscher Alpenverein (Germania) e Planinska Zveza Slovenije (Slovenia). Il progetto Bergsteigerdörfer, nato nel 2008, mira a promuovere un turismo di montagna all’insegna della sostenibilità.

I Villaggi degli Alpinisti, di conseguenza, devono essere luoghi che si siano «conservati intatti nella cultura e nelle tradizioni», che si trovino «immersi nella natura incontaminata» e siano caratterizzati da «un territorio modellato dalle forme di una armoniosa antropizzazione», e che stimolino i visitatori «a un approccio virtuoso e al rispetto dell’ambiente». Una descrizione, questa, che ben rappresenta il borgo di Triora.

Triora, tra i Villaggi degli Alpinisti, è in assoluto l’unico da cui si può vedere bene il mare

Come Villaggio degli Alpinisti, Triora ha una meravigliosa peculiarità: tra i 35 paesi attualmente presenti nel circuito dei Bergsteigerdörfer è, in assoluto, l’unico da cui si può vedere bene il mare.

Monesi di Triora

Triora è un paese arroccato a 780 metri sul livello del mare nella suggestiva Valle Argentina (e in minima parte nella vallata del torrente Tanarello, dove si trova la frazione di Monesi di Triora che ospita, tra l’altro, l’unica stazione sciistica della Liguria di Ponente).

Ha una popolazione di poco superiore alle 200 persone e una estensione territoriale molto vasta – il più esteso della provincia di Imperia – che comprende numerose frazioni. 

Triora e la vallata

Tra storia e attrazione turistica

Questo borgo deve il suo nome a “Tria-Ora” (tre bocche) indicante i tre principali prodotti del luogo (grano, vite e castagno) ma, complice la tragica storia accaduta negli anni 1587-89, dove diverse donne furono bruciate sul rogo perché accusate di stregoneria, viene conosciuta, tuttora, come Paese delle Streghe, sebbene non sia l’unico al mondo.

Triora, casa delle streghe

Una “nomea sinistra” che ha contribuito, negli ultimi anni, a portare molti turisti attratti dai tanti eventi a tema, dai vari appuntamenti di Halloween alla festa delle streghe Strigora, che si tiene ad agosto. Poi, di recente, il borgo di Triora, è tornato a far parlare d sé, con la  la notizia della messa in vendita, da parte del Comune di Triora, di case a un euro.

 

Triora tra i "Villaggi degli Alpinisti": unico in Liguria

Cosa vedere a Triora

I vicoli stretti e tortuosi del centro storico di Triora appartengono ad un passato medievale estremamente pittoresco, tanto da essersi meritato di entrare a far parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia.

Stradine acciottolate, archi e strutture scavate nella roccia, carruggi tipicamente liguri che qui assumono un aspetto tenebroso e spettrale, scalinate che portano a vecchi casolari (anche quelli in cui si riunivano le streghe) e abitazioni abbarbicate sulla roccia.

Le porte dipinte

Decine e decine di porte in legno dipinte con la relativa etichetta indicante la persona che ha decorato quella porta, la data di realizzazione e l’indirizzo e-mail per contattare l’artista. 

porte dipinte di legno a Triora

Il Museo Etnografico

Un paese con una storia così ricca e leggendaria non può non avere il suo Museo Etnografico della Stregoneria. Il percorso espositivo, suddiviso in sei sale principali, di cui quattro dedicate alla stregoneria, rappresenta uno “spaccato” della vita quotidiana dei contadini. Sorge in quello che un tempo fu il carcere dove le donne accusate di stregoneria vennero imprigionate, e dove molte di loro trovarono la morte.

Vi sono ricostruzioni degli interrogatori e della prigionia delle donne accusate, i documenti del processo. Tra superstizioni, credenze popolari e documenti reali, una visita imperdibile per chi vuole conoscere la storia della ‘Salem’ d’Italia.

Museo Etnografico e della Stregoneria Triora

Il Ghost tour

Iniziativa che abbraccia diverse località italiane ‘stregate’, i Ghost Tour sono interessanti visite guidate organizzate dall’associazione AutunnoNero, che offrono l’occasione di immergersi nella narrazione della storia locale, tra mito, realtà e un pizzico di magia.

Nella notte di Halloween, Triora si trasforma in una bellissima festa in maschera: bancarelle per acquistare teschi e pozioni magiche. Fattucchiere che vi leggeranno il futuro, zombie e mostri di ogni tipo e, ovviamente, streghe.  

Ghost Tour - Autunno Nero

Parco delle Alpi Liguri

E’ l’area protetta più occidentale della Liguria, fra il confine francese ed il Basso Piemonte. I suoi circa 6.000 ettari di territorio sono distribuiti su tre valli: il comprensorio del torrente Nervia, è il più vicino al mare e si estende fra coltivazioni floricole, oliveti e vigneti. 

L’Alta Valle Argentina, con il Comune di Triora, presenta più ripidi dislivelli, selvaggi panorami naturalistici e centri abitati sorti su crinali o speroni rocciosi. L’Alta Valle Arroscia è la zona a più spiccata vocazione montana, contraddistinta da ampi pascoli ed estese superfici boscate. E’ possibile spostarsi da una valle all’altra del Parco utilizzando antichi percorsi di crinale, oggi, ripristinati, che regalano struggenti panorami a 360° sulle Alpi Liguri e il mare.

Parco Alpi liguri

Quando le streghe si davano appuntamento e dove…

Qui a Triora, per arrivare alla «Cabotina», la casa dove le streghe si davano appuntamento e dove aspettavano il diavolo, si deve passare davanti alla «Grotta di Lourdes», un «carugio», una stradina stretta e storta che ha un soffitto di pietra bassa e una Madonnina bianca e azzurra che ti guarda con uno sguardo dolce e tollerante.

Poi arrivi lassù. E una incisione consumata ti dice: «Qui le streghe danzavano con il diavolo». Ti volti e vedi il Bosco Infernale…

Triora, Cabotina

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