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Italia on the road in dieci tappe

Italia on the road, i viaggi coast to coast in macchina regalano un senso di libertà impareggiabile, l’euforia di sentirsi gli unici padroni della strada, quel brivido che nasce dal scoprire continuamente nuovi posti, ascoltando solo i propri desideri e le fantasie dell’avventuriero che alberga in noi.

Ecco, allora, un reportage speciale tutto ‘piezz’e core’, lungo le coste del Belpaese, che voglia essere una stuzzicante idea per un road trip, tra scorci di blu e paesaggi mediterranei.

Italia on the road in dieci tappe

  • Costiera Amalfitana

  • Sicilia Occidentale

  • Sicilia Orientale

  • Dalla riviera di Levante a quella di Ponente, Liguria

  • Da Ancona a San Benedetto del Tronto, Marche

  • Da Cagliari a Carloforte, Sardegna meridionale

  • Costa dei Trabocchi, Abruzzo

  • Basilicata coast to coast

  • Da Trani a Gallipoli, Puglia

  • Da San Nicola Arcella a Reggio Calabria, Calabria 

italia on the road

10 itinerari lungo le coste del Belpaese

  • Costiera Amalfitana, Campania

La Costiera Amalfitana è un incanto tra natura, arte e bellezza riconosciuta patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Prende il suo nome proprio da questa cittadina, Amalfi, che fu la prima delle quattro repubbliche Marinare. Un tratto di 50 chilometri di costa a sud della Penisola Sorrentina, nella regione Campania, caratterizzata da ripide scogliere e da una costa frastagliata costellata di piccole spiagge e villaggi di pescatori color pastello.

Sospesa come una terrazza tra le acque blu del Tirreno e il blu del cielo, e soprannominata Divina Costiera, è diventata, soprattutto a partire dal secondo dopoguerra, meta prediletta delle vacanze, soprattutto del jet set mondiale.

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La costiera è, inoltre, la terra delle zagare e dei limoni dove la macchia mediterranea digrada verso il mare tra borghi pittoreschi e antiche ville. La Costiera è percorsa dalla Strada Statale 163, considerata una delle più belle strade panoramiche d’Italia, e si snoda lungo il golfo di Salerno attraversando 14 borghi, uno più bello dell’altro: Amalfi, Atrani, Cetara, Conca dei Marini, Furore, Maiori, Minori, Positano, Praiano, Ravello, Scala, Tramonti, Vietri sul Mare e Agerola. In auto, percorrendo la mitica 163, vedrete cupole dorate, maioliche colorate, case color pastello, ville dai giardini lussureggianti e limoni.

  • Lungo la costa della Sicilia nord-occidentale 

Bastano almeno dieci giorni e, se volete evadere in un altro mondo, pur restando in Italia, visitare la Sicilia è quel che fa per voi. Un ricco patrimonio artistico e culturale, mare che rapisce il cuore e una cucina squisita, è quanto basta per l’ideale road trip estivo.

Ma, se non avete tempo da dedicarle, allora si può pensare di visitare la costa occidentale e quella orientale in due viaggi distinti. Iniziando dalla prima, il vostro viaggio potrebbe partire da Cefalù, incantevole borgo sul mare nella Sicilia settentrionale, per poi andare alla volta di Palermo, con una breve sosta a Bagheria per i cinefili che vogliono vedere i luoghi dove è stato girato Baarìa di Giuseppe Tornatore.

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Poi, una volta arrivati a Palermo, concedetevi dei giorni per ammirare le sue bellezze, scoprire la Palermo arabo-normanna, la suggestiva cattedrale di Monreale e le spiagge di Mondello. A questo punto, riprendete l’auto, in direzione golfo di Castellammare, probabilmente il più bello di tutta la Sicilia.

La piccola città costiera di Castellammare vale una sosta, ma poi lasciate l’auto ed esplorate l’incontaminata Riserva Naturale dello Zingaro e il selvaggio paesaggio costiero costellato da invitanti calette e pittoreschi insediamenti rurali. Volendo fare una piccola deviazione verso l’interno, poi, si possono visitare le antiche rovine di Segesta.

Ritornando sulla costa, vi consiglio di vedere Scopello, un piccolo borgo con poche case abitate, una piazzetta e profumo di “pane cunzato” per strada. Scopello, dal greco Scopelos, (letteralmente scogli), deve il suo nome alla presenza dei due bellissimi faraglioni che emergono fieri dalle acque cristalline. Continuando sulla punta di Capo San Vito sorge San Vito Lo Capo, rinomata località balneare che vanta una bellissima spiaggia a forma di mezzaluna.

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Bene, si riparte verso Trapani, il cui centro storico sorge in una lingua di terra a forma di falce che un tempo rappresentava un importante crocevia nei traffici commerciali tra Cartagine e Venezia. Mettete in conto, assolutamente, di vedere il tramonto ad Erice, suggestivo borgo medievale che sovrasta il porto di Trapani.

Arroccato sulla cima del monte omonimo, il borgo medievale di Erice svetta dall’alto dei suoi 750 metri, godendosi un’eccezionale vista panoramica che guarda al golfo di Trapani ed alle isole Egadi da un lato ed alla vallata del Valderice dall’altro, abbracciando le campagne dell’entroterra siculo. Piccolo ed incredibilmente autentico, Erice è un dedalo di viuzze lastricate che scorrono tra chiese, piazze ed antichi cortili e che invoglia i suoi visitatori alla scoperta.

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Da Trapani ci si può imbarcare su un traghetto diretto alle isole Egadi, tra cui l’imperdibile Favignana, oltre a Levanzo, Marettimo, l’isolotto di Formica e lo scoglio di Maraone. Oppure, proseguite scendendo alle saline di Trapani e Marsala, le più antiche d’Europa, tra distese bianche e mulini a vento.

Da qui, prendete una barca per un breve tragitto fino all’isola di Mozia, che custodisce uno dei siti archeologici fenici più belli d’Europa. Proseguite ancora per Marsala, la capitale di una delle maggiori regioni vitivinicole della Sicilia. Marsala, città di storia, di vino e di mare, offre tante attrazioni ai suoi visitatori.

E’ una città di grande fascino sia quando la si guarda dall’alto, arrivando con un aereo, sia quando la si raggiunge dal mare o dalla terra. La nave punica, il parco archeologico con i suoi preziosi reperti, lo storico sbarco di Garibaldi con i suoi Mille, il centro storico, curato e accogliente, con i suoi monumenti, le chiese, i musei raccontano la storia di una città dal passato importante e prestigioso.

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Scendete ancora verso Mazara del Vallo, che fu una delle più importanti città della Sicilia saracena, per poi dirigervi verso Selinunte, importante sito archeologico. Si potrebbe poi fare una sosta a Sciacca, il borgo marinaro in provincia di Agrigento, in Sicilia, un museo a cielo aperto nonché città turistica e termale e, prima di continuare a scendere ancora verso Agrigento, dove vedere la Valle dei Templi e il suo parco archeologico caratterizzato dall’eccezionale stato di conservazione e da una serie di importanti templi dorici del periodo ellenico.

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Non perdetevi per nessun motivo la Scala dei Turchi, una parete rocciosa che si erge a picco sul mare lungo la costa di Realmonte e che si presenta come uno splendido gioiello bianco abbagliante che fa da cornice all’azzurro limpido del mare. Nell’agosto del 2007 è stata presentata all’UNESCO, da parte del comune di Realmonte, una richiesta ufficiale affinché questo sito geologico, insieme alla villa romana, sia inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità.

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  • Lungo la costa della Sicilia orientale 

Ora, vi suggerisco di esplorare l’altra costa della Sicilia, quella orientale, e il road trip può partire da Taormina, perla della Sicilia e tappa obbligata anche solo per vivere la magia di una serata al Teatro Greco, le cui rovine si stagliano sull’azzurro del mare. Dall’alto della sua collina, Taormina offre bellissimi scorci sul litorale con l’Etna sullo sfondo. Ora, si può fare tappa ad Acireale, nota per il suo carnevale, il barocco e le bellezze naturalistiche, prima di arrivare a Catania, la regina dello stile Barocco sullo Jonio: uno scrigno di palazzi barocchi e suggestive chiese, adagiata in una valle di agrumi. 

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Continuando a scendere si arriva a Siracusa, una città che nell’antichità gareggiava per importanza e bellezza con Atene. Il nome Siracusa deriva dal termine Syraka (abbondanza d’acqua), per la presenza di ricche sorgenti. Luogo affascinante e suggestivo che Cicerone definì “la più bella città della Magna Grecia”.

Da non perdere, a Siracusa, la zona più affascinante di Ortigia, la piccola isola di Ortigia rappresenta la zona più antica della città di Siracusa, ed è ricca di meraviglie naturali e architettoniche. Il suo nome deriverebbe dal greco antico ortyx che significa “quaglia”. 

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Si continua a scendere verso Noto, la capitale del barocco, e la Riserva naturale orientata Oasi Faunistica di Vendicari, famosa per la spiaggia di Calamosche. È un’area dove potrete trovare differenti ambienti naturali, zone di acqua dolce, saline, dune costiere e chilometri di spiagge

Scendendo ancora lungo la costa orientale si arriva a Marzamemi, un villaggio di pescatori oggi diventato un borgo alla moda. Marzamemi (nome che deriva dall’arabo “Marsà al hamen”, Rada delle Tortore), è un piccolo borgo marinaro della provincia di Siracusa, a pochi chilometri di distanza da Pachino e dalla barocca Noto.

Sorge e si sviluppa interamente sul mare. La sua nascita risale intorno all’anno mille, quando gli Arabi costruirono qui la Tonnara, che per molti secoli fu la principale dell’intera Sicilia Orientale. Questo borgo, per come oggi ci appare risale al ‘700 quando la Famiglia Villadorata, modificò la Tonnara ampliandone gli spazi, costruendo la chiesa di San Francesco di Paola, e le case dei pescatori.

marzamemi

Rientrando leggermente verso l’interno si arriva a Modica, dove assaggiare il suo rinomato cioccolato, e poi a Ragusa, altra città del barocco della Val di Noto, e il capoluogo più a sud d’Italia, che viene solitamente nominata come città dei due patroni, dei tre ponti e spesso definita l’isola nell’isola. 

Ritornando sulla costa raggiungete Punta Secca, diventata famosa per Il commissario Montalbano. Qui, infatti, si trova la villa che nella serie è la casa del protagonista. A poca distanza si trova Donnalucata, un tempo villaggio di pescatori e, oggi, importante luogo di villeggiatura. Se, invece, si prosegue verso la costa occidentale si arriverà ad Agrigento.

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  • Dalla riviera di Levante a quella di Ponente, Liguria

Da quella di Levante a quella di Ponente, la riviera ligure offre un viaggio on the road tra profumo di pesto, blu del mare e borghi marinari con i tipici carruggi da scoprire con calma. Si parte da La Spezia che si affaccia sul meraviglioso Golfo dei Poeti per poi iniziare a risalire la costa e raggiungere le Cinque Terre, i famosissimi cinque borghi a picco sul mare, incastonati sulle alte scogliere di un’area naturalistica protetta dall’Unesco. In auto si incontrano nell’ordine Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza, Monterosso.

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Si prosegue poi per Sestri Levante, conosciuto come “paese dei due mari” per la sua posizione tra le due baie, la baia delle favole, così soprannominata da Hans Christian Andersen, e la baia del silenzio, chiamata così da Giovanni Desclazo.

Continuate verso Chiavari e il suo centro ricco di storia, per proseguire verso Rapallo e le sue colline verdeggianti, e arrivare a Portofino, borgo di pescatori con case color pastello, boutique esclusive e ristoranti con specialità di pesce si affacciano sulla Piazzetta acciottolata che domina il porto, dove sono attraccati mega yacht.

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Quindi, verso Santa Margherita Ligure, con paesaggi marini e collinari di suggestiva bellezza, incastonata tra la natura incontaminata e, dulcis, a Camogli, un vero gioiello della Riviera Ligure, abbracciata dalle acque limpide del Golfo Paradiso, all’estremità occidentale del promontorio di Portofino. La città dei mille bianchi velieri, della sagra del pesce e della Stella Maris.

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Si prosegue poi per Genova, il capoluogo ligure, la Superba, dove scoprire il fascino dell’antica Repubblica marinara e della Lanterna. Il Porto Antico, la Cattedrale di San Lorenzo, il Palazzo Ducale, Acquario e la Biosfera. E i Palazzi dei Rolli, il Teatro Carlo Felice, Porta Soprana e la Casa di Colombo. Dal romantico borgo di Boccadasse al trenino di Casella e…tanto altro. Scriverei  per ore della “mia città”. Vorrei parlarvi della sua gente, così “diffidente” verso i foresti (chiunque venga da fuori città come chi scrive), ma con così tanta voglia di aprirsi al mondo; vorrei raccontarvi della sua storia, quando i genovesi solcavano i mari con le loro barche; vorrei ricordare i suoi personaggi famosi, da Cristoforo Colombo a De André, a Don Gallo e… tante storie da raccontare.

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E così, si giunge alla riviera di Ponente. Una delle prime soste potrebbe essere Celle Ligure, un borgo rinomato per il settecentesco palazzo Ferri. Sempre costeggiando il mare si arriva, poi a Savona, dove merita di fermarsi a vedere almeno le due icone della città: la Fortezza del Priamar, costruita nel ‘500 dai genovesi per proteggere la città, e la Torre del Brandale del XII secolo e poggia su archivolti gotici che, dal versante della Vecchia Darsena, sono l’ingresso al centro storico di Savona.

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Continuate verso Noli, selezionato tra i borghi più belli d’Italia dove alcune delle 72 torri ricordano il suo glorioso passato da Repubblica marinara. Proseguite verso la Baia dei Saraceni e poi verso Varigotti, caratteristico “borgo saraceno”, con i vivaci colori dei suoi intonaci e gli edifici squadrati, e la qualità delle sue spiagge, diventato una famosa località turistica dal forte tratto distintivo marinaresco.

varigotti

Proseguite verso Finale Ligure, oggi capitale del free climbing sulle numerose falesie di granito, e concludete l’itinerario a Sanremo, la città dei fiori e del Festival della Canzone Italiana, salvo non vogliate spingervi fino in Costa Azzurra, un nome, un mito. Eppure, un territorio ancora da scoprire, dietro alla Promenade des Anglais a Nizza e alle spiagge lungo il Mediterraneo.

  • Da Ancona a San Benedetto del Tronto, Marche 

Spiagge selvagge, antichi borghi e fitti boschi, le Marche sono una regione ancora poco esplorata, ideale da percorrere in auto. Partendo da Ancona, fondata dagli antichi Greci e importante porto durante l’Impero romano, è una città d’arte con un centro storico ricco di monumenti e con una storia millenaria e uno dei principali centri economici della regione. Quindi, proseguite verso sud per l’antico villaggio di pescatori di Portonovo e il meraviglioso Parco del Conero. Qui, verdeggianti pinete ricoprono pareti di roccia bianchissima che si stagliano su acque turchesi e cobalto. Scendendo ancora più a sud nel Parco del Conero si arriva alle spiagge di ghiaia di San Michele e dei Sassi Neri, completamente immerse nel verde e nella natura incontaminata.

parco del conero

Poco distante, il centro storico di Sirolo offre un bel panorama dalla terrazza della piazzetta. Lasciando il Parco del Conero alle spalle e dirigendosi verso l’entroterra, raggiungete Osimo, o Auximum ai tempi dell’Impero Romano, dove tutto racconta la storia dell’antica colonia.

Poi, una sosta a Filottrano, il cui centro storico, racchiuso all’interno delle mura castellane, è ricco di scorci suggestivi sulle valli circostanti. Proseguite, poi, per visitare gli antichi borghi sulle colline marchigiane tra cui Montefano, Loreto, Camerano e Recanati, che diede i natali a Giacomo Leopardi.

recanati

Ogni borgo ha un suo fascino e una storia da raccontare. Ritornando poi sulla costa dirigetevi verso Torre di Palme, un borgo romantico con stradine acciottolate, case in pietra, balconi fioriti e una spettacolare terrazza che domina il mare. Concludete il vostro road trip a San Benedetto del Tronto e Grottammare, incantevole cittadina dalla forte tradizione marinara e cuore pulsante della Riviera delle Palme.

Grottammare

Se, invece, da Ancona partite verso nord potrete raggiungere la storica strada panoramica di San Bartolo che collega Gabicce Mare, il comune più a settentrione della regione Marche, al confine con l’Emilia-Romagna, a Pesaro.

Nata in riva al mare alla fine del 1800, bagnata dall’Adriatico, con la sua cultura, la sua dimensione e i suoi ritmi a misura d’uomo, i suoi patrimoni di ieri e di oggi, ha fatto dell’ospitalità una vocazione che vuole ancora oggi crescere e conquistare l’attenzione dei turisti. È una strada molto suggestiva da percorrere in auto che attraversa il Parco Naturale del Monte San Bartolo tra il blu del mare e le colline ‘vestite’ di ginestre.

pesaro

  • Da Cagliari a Carloforte, Sardegna meridionale 

La Sardegna è tutta da scoprire, ma la parte meridionale è quella meno conosciuta, meno turistica e più selvaggia. Il sud dell’isola, dunque, è l’ideale da esplorare in auto, percorrendo la panoramica strada statale della Sulcitana che si snoda lungo tutto il litorale meridionale.

Partendo da Cagliari, affacciata sul Golfo degli Angeli e circondata dalle imponenti torri e bastioni del Quartiere del Castello, potreste percorrere la strada della Sulcitana verso est, attraversando la Costa Rei fino ad arrivare a Villasimius, rinomata per le sue spiagge bianchissime e il suo mare trasparente.

Oppure, potreste percorrere il litorale in senso opposto, verso ovest, passando per le caraibiche spiagge di Chia, Pula, dove vedere l’importante sito archeologico di Nora e gli antichi nuraghi, e Cala Cipolla, fino ad arrivare all‘isola di San Pietro e alla suggestiva Sant’Antioco.

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L’isola di San Pietro di fronte alla costa sulcitana è un’isola suggestiva con scogliere alte e frastagliate che degradano in un mare cristallino, calette incantevoli e un unico centro abitato, Carloforte, uno splendido borgo fondato da famiglie liguri. A tutt’oggi, conserva lingua e cultura dei fondatori, le famiglie di pescatori originarie di Pegli. Sant’Antioco, invece, dà il nome all’isola maggiore del Sulcis, che fu colonia fenicio-punica, città romana e oggi borgo di mare dal fascino speciale. È un viaggio on the road in un paesaggio aspro, dalla vegetazione rigogliosa e il tempo scorre lento.

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  • Costa dei Trabocchi, Abruzzo

La Costa dei Trabocchi è un tratto del litorale abruzzese, esteso lungo la strada statale 16 Adriatica che si può percorrere in auto per un bellissimo viaggio on the road. Il litorale è così chiamato per la diffusa presenza di trabocchi, antiche macchine da pesca su palafitta, oggi trasformate in ristoranti sull’acqua.

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Si parte quindi da Vasto, all’estremo sud dell’Abruzzo, per cominciare a risalire la costa verso la riserva naturale di Punta Aderci, uno dei tratti costieri più suggestivi della regione. Si arriva a San Vito Chietino, un piccolo borgo che sorge su uno sperone roccioso da cui godere di un panorama mozzafiato sul mare sottostante.

Si raggiunge poi Ortona, antica città romana, oggi una delle più belle località balneari della Costa dei Trabocchi. Continuate a risalire il litorale abruzzese fino a Francavilla al Mare, un delizioso centro balneare, famoso già dalla seconda metà dell’800.

Ripartite poi in direzione Pescara, città natale di Gabriele D’Annunzio, per poi ripartire verso Montesilvano, grazioso borgo sul mare. Continuate a risalire la costa fino a Roseto degli Abruzzi.

  • Basilicata coast to coast

Chi ha visto il film “Basilicata coast to coast” di Rocco Papaleo? Beh, viene voglia di esplorare la Basilicata, da una costa all’altra, alla scoperta di antichi borghi, natura incontaminata e spiagge meravigliose. C’è chi ha percorso l’itinerario a piedi, in bici, in moto o in auto, ma lascio voi la scelta.

Si parte da Maratea, perla del Tirreno, si sale verso la montuosa Trecchina, poi verso Lauria, paese natale dell’attore e regista Rocco Papaleo, quindi Latronico, paese noto per le acque termali, e Tramutola, dove l’allegria contagia le piazze del paese. Attraverso strade impervie e paesini arroccati si arriva poi ad Aliano, il paese di confino del grande poeta, scrittore e pittore, Carlo Levi. Si passa poi per Craco, il paese fantasma, e si punta poi verso la costa Jonica, raggiungendo Scanzano Jonico, nota località balneare, un tempo parte della Magna Grecia, e quindi Policoro e Nova Siri.

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  • Da Trani a Gallipoli, Puglia 

La Puglia è uno stato d’animo, almeno così dicono i pugliesi. E’ proprio così e, dunque, immergetevi in questa terra meravigliosa tra borghi bianchi, distese di ulivi e spiagge caraibiche. Si parte da Trani, che affascina per il castello svevo e la meravigliosa cattedrale sul mare.

Proseguendo verso l’interno si può raggiungere velocemente Castel del Monte con le sue affascinanti torri ottagonali, sito Unesco.

La fortezza del XIII secolo fatta costruire da Federico II di Svevia, Imperatore del Sacro Romano Impero e Re di Sicilia e ribattezzata “la fortezza dei misteri”. Ritornando sulla costa si raggiunge Bari, La Parigi del Mediterraneo, e il suo labirintico centro storico, Barivecchia, che occupa un promontorio tra due porti, per poi proseguire verso Polignano a Mare, arroccato su scogliere a picco sul mare.

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Il nucleo più antico della cittadina sorge su uno sperone roccioso a strapiombo sul mare Adriatico a 33 chilometri a sud del capoluogo. Si scende poi verso Ostuni, la citta bianca del Salento. Volendo fare una piccola deviazione verso l’interno, si può esplorare la Valle d’Itria o Terra dei Trulli, visitando incantevoli borghi come Locorotondo, Cisternino e Alberobello.

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Si continua a scendere a sud verso Lecce, la perla del Salento nota per gli edifici stile barocco, e passando per Torre dell’Orso si raggiunge la bellissima Otranto, il punto più a Oriente d’Italia, a circa 30 km da Lecce, su uno sperone roccioso che scende a picco sul mare. Così si lascia la costa adriatica per raggiungere la costa ionica e concludere l’itinerario a Gallipoli, dove perdersi tra vicoli bianchi e spiagge da sogno.

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  • Da San Nicola Arcella a Reggio Calabria, Calabria 

E, per finire, un road trip lungo la costa tirrenica della Calabria vi farà scoprire la bellezza di una regione meravigliosa, ma spesso sottovalutata. Partite da San Nicola Arcella, un villaggio arroccato sulle colline della Riviera dei Cedri, celebre per le sue bellezze naturali e architettoniche, per vedere l’incantevole Arco Magno e poi iniziate a scendere lungo la costa. Ora, fate una deviazione verso l’interno per vedere Cosenza, città dal fascino decadente, detta anche Città dei Bruzi, è una delle città più antiche della Calabria e sorge sui sette colli nella valle del Crati, alla confluenza con il Busento, e poi tornate sulla costa e dirigetevi a Pizzo Calabro, in provincia di Vibo Valentia, un borgo rinomato per la produzione del tartufo, nonché punto d’inizio della Costa degli Dei.

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La città ha un suggestivo centro storico arroccato sulla scogliera e delle ampie spiagge spesso deserte lambite da un mare cristallino. Continuate a scendere lungo la costa superando Vibo Marina, da cui ci si imbarca per le isole Eolie, e raggiungete Tropea, perla della Calabria, costruita su una roccia alta 60 metri a picco sul mar Tirreno. Dici Tropea e pensi subito a sole, mare, e panorami indimenticabili.

Sorge lungo la costa degli Dei, anche detta la Costa Bella per i panorami suggestivi e per la vicinanza alle splendide Isole Eolie. Esplorate le bellissime spiagge nei dintorni, da non perdere quelle di Capo Vaticano.

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Proseguite così verso Scilla, pittoresco borgo della Costa Viola incastonato su uno sperone roccioso a picco sul mare e affacciato sullo stretto di Messina. La parte più antica e suggestiva è la località Chianalea, denominata anche piccola Venezia per le case galleggianti sull’acqua.

chianalea

Fate una breve sosta nella vicina Favazzina per un tuffo al mare e per i suoi rinomati limoni da mangiare con il sale. Concludete l’itinerario a Reggio Calabria, la più antica colonia greca fondata in Italia meridionale, oggi una bella città dove vedere i famosi Bronzi di Riace al Museo Archeologico Nazionale.

reggio-calabria

I viaggi, la strada, l’avventura, l’andare verso. A volte si percorrono strade che il cuore non capisce
e la mente non sa spiegare.
Ma l’anima lo sa.

Camminando si apprende la vita,
camminando si conoscono le persone,
camminando si sanano le ferite del giorno prima.

E, per dirla alla Jack Kerouac, “le nostre valigie logore stavano di nuovo ammucchiate sul marciapiede; avevano altro e più lungo cammino da percorrere. Ma non importa, la strada è vita”.

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Punta Pineda e le sue selvagge piscinette

Punta Pineda e le sue selvagge piscinette. La Liguria non finisce mai di stupire con le sue spiagge segrete e i suoi angoli di paradiso da Ponente a Levante. Le Cinque Terre sono un vero e proprio gioiello della riviera spezzina, quello che attira turisti da tutto il mondo. Ma è nelle discese a mare dei borghi di Tramonti che il territorio spezzino nasconde, gelosamente, i suoi diamanti più preziosi.

Punta Pineda e l’effetto piscina

Siamo in provincia di La Spezia alla scoperta delle piscine naturali (in dialetto bozi) di punta Pineda, conosciuti come i luoghi più suggestivi della regione. Isolate, difficili da raggiungere, esclusive e protette dalla roccia, le selvagge “piscinette” danno la possibilità di fare un bel bagno in pace. La caratteristica di questo luogo è che le rocce creano una barriera naturale dietro cui si trovano vere e proprie grandi vasche naturali, dove l’acqua di mare entra creando un suggestivo effetto piscina (in passato usati per ricavare sale dall’acqua marina).

Punta Pineda, le piscine naturalie

Lo sapevate che i bozi…?

I bozi di punta Pineda, in riva al mare aperto e, grazie alla loro conformazione naturale, sono stati utilizzati dalla gente del posto fino al secondo dopo guerra come salina. La bassa profondità delle “piscinette”, infatti, favorisce l’evaporazione dell’acqua marina, che lascia così depositato sulla roccia il sale. Un tempo, i contadini di Biassa favorivano questo processo utilizzando rudimentali teglie di lamera sotto cui accendevano il fuoco.

Bozi di punta Pineda

Come si arriva?

Siete pronti ad affrontare la fatica? Bene, si parte, dunque, perché il paesaggio di punta Pineda ripagherà ampiamente dello sforzo. Dopo un sentiero fatto di tanti gradini – con più di un tratto esposto – roccia, fichi d’india, passaggi tra le terrazze coltivate, si raggiunge il mare. Lo sguardo corre dal Tino alla costa delle Cinque Terre, in un silenzio che sembra toccare l’infinito.

Queste pozze verdi nella roccia si trovano sotto il Borgo dei Campi, nell’area protetta delle Cinque Terre (Riomaggiore), e sono raggiungibili con un sentiero, segnalato sul sito del Parco per escursionisti esperti (EE), di 30 minuti circa a scendere dalla Litoranea e 60 minuti circa a salire, piuttosto impervio e con un dislivello di circa 250 metri

P-Riomaggiore-Campi,Pineda, Punta Pineda, Punta Castagna

Per arrivare si può partire dalla Litoranea. Dalla Spezia, occorre seguire le indicazioni per le Cinque Terre (Strada Provinciale delle Cinque Terre). Seguendo per circa sei chilometri la strada si giunge alla galleria di Biassa e al ristorante “Due Gemelli”, 600 metri dopo la quale si incrocia, sulla sinistra, il bar “Il Giardino” con davanti un pergolato: qui parte il sentiero (il parcheggio, sulla sinistra, è privato dell’agriturismo) che – dopo molta fatica – condurrà al mare. Nei periodi estivi occorre, necessariamente, dotarsi di acqua abbondante.

punta-pineda-scogli-piscina-

La scalinata da imboccare…

Tra le varie scalinate di Tramonti, il naturale affaccio della Spezia sul mare aperto, quella da imboccare è quella di Campi. Questa non è una scalinata banale: sono 260 metri di dislivello senza respiro, guardando l’azzurro del mare e camminando in mezzo alle rocce. Durante il tragitto si incontrano la scogliera di Punta Castagna e lo scoglio “Castagnola”.

punta castagna e la sua altalena

Un itinerario un po’ scosceso e ostico, ma che regala i  colori unici del mare delle Cinque Terre e della Liguria: una terra che sa di basilico e mare, le colline sembrano voler sfiorare le nuvole e i colori sono pennellate di luce e incanto.

Amo la Liguria che profuma di voci, vento e basilico. La Liguria dei vicoli e dei carrugi. Da una parte c’è il mare, dall’altra ci sono case dai colori disuguali e colline lavorate dall’uomo e ulivi. Il blu dell’acqua, di uno dei mari più belli d’Italia, lambisce la costa, fatta di rocce, macchia e dei colori pastello dei cento paesi orgogliosi della tradizione marinara ligure. 

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Cinque Terre Walking Park, tra arte, natura e sentieri

 

Cinque Terre Walking Park, i percorsi con guida

Un programma di percorsi escursionistici, accompagnati da una guida esperta, organizzati nel Parco nazionale – Area Marina Protetta Cinque Terre in Liguria, Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO. Ogni fine settimana di luglio appuntamento con visite guidate alla scoperta del paesaggio terrazzato e del patrimonio di biodiversità custodito nella ricca rete sentieristica del Parco, tra i servizi compresi nella Cinque Terre Card. Il paesaggio naturale della Liguria, e in particolare quello delle sue Cinque Terre, rappresenta il connubio perfetto per gli amanti della camminata in vetta che non vogliono rinunciare all’ampio panorama marinoCinque Terre Walking Park, dunque, concilia queste passioni con le escursioni guidate. Ecco tutti i sentieri percorribili del Parco delle Cinque Terre http://mappe.parconazionale5terre.it/plus/index2.html.

parco nazionale delle Cinque Terre

Alla scoperta delle Cinque Terre e dei suoi sentieri

 

Riomaggiore

Il punto di partenza del nostro viaggio è Riomaggiore. Il primo dei cinque borghi è raggiungibile in treno da La Spezia in meno di dieci minuti e, da Genova, in un’ora e mezzo circa. La stazione è divisa dal centro città con un lungo tunnel, che troverete, a destra, all’uscita della stazione. Al bivio, potete proseguire dritto e scendere nel passaggio sotterraneo per arrivare alla banchina o girare a sinistra, raggiungendo così la strada principale della città. Il borgo colorato è piuttosto piccolo, ma così magico e affascinante, tra le sue caratteristiche viuzze, il Castello e la sua romantica e incantevole terrazza panoramica. Si battono le antiche vie di pellegrinaggio intorno al borgo.

Riomaggiore

Via dell’Amore

Ora, raggiungiamo la seconda tappa dell’itinerario, la strada più rapida, e più bella, la cosiddetta Via dell’Amore, il primo tratto del Sentiero Azzurro, il più famoso e romantico e seducente delle Cinque Terre. Il sentiero è lungo solamente 1 km e collega i borghi di Riomaggiore e Manarola attraverso una bellissima strada pedonale a picco sul mare. La via alternativa per raggiungere Manarola è il sentiero Via Beccara, leggermente più impegnativo che passa attraverso un colle, e richiede circa un’ora di tempo.

Via dell'Amore

Il l tracciato corre lungo il mare con scogliere a picco, venne costruito a partire dall’anno 1920 quando si avviarono dei lavori di rifacimento delle gallerie sulla linea ferroviaria Genova – La Spezia e si rese necessario costruire un sentiero per depositare gli esplosivi a metà strada dei due borghi. Intorno al 1930 il sentiero, già meta di giovani innamorati, venne ultimato. Ancora oggi, è purtroppo chiuso a causa della frana dell’autunno del 2012. La riapertura è prevista per il 2023.

Sentiero Via dell'Amore

Manarola

Ed eccoci al secondo borgo delle Cinque Terre che permette di scoprire le caratteristiche del borgo dall’alto. Manarola di acqua, pietre e vigne. È considerato il più fotogenico dei cinque. Manarola è famosa per il suo presepe di luci che viene inaugurato ogni anno l’8 dicembre e chiude solitamente per la fine di gennaio, completamente ecosostenibile ed alimentato da energia solare: è il più grande al mondo. Ideatore dell’evento e costruttore del presepe è Mario Andreoli, un residente locale, che ogni anno posiziona più di 300 personaggi dell’Avvento a grandezza naturale, e circa 17 mila luci, su e giù tra i terrazzamenti della collina. Forte il legame di Vincenzo Cardarelli, uno dei più grandi poeti e prosatori italiani del ‘900, con la Liguria e con questo borgo. Alcuni versi toccanti della sua prosa “Liguria” sono scolpiti sulle mura del Cimitero di Manarola.

È la Liguria terra leggiadra.
Il sasso ardente, l’argilla pulita,
s’avvivano di pampini al sole.
È gigante l’ulivo. A primavera
appar dovunque la mimosa effimera.
Ombra e sole s’alternano
per quelle fondi valli
che si celano al mare,
per le vie lastricate
che vanno in su, fra campi di rose,
pozzi e terre spaccate,
costeggiando poderi e vigne chiuse.
In quell’arida terra il sole striscia
sulle pietre come un serpe.
Il mare in certi giorni
è un giardino fiorito.
Reca messaggi il vento.
Venere torna a nascere
ai soffi del maestrale.
O chiese di Liguria, come navi
disposte a esser varate!
O aperti ai venti e all’onde
liguri cimiteri!
Una rosea tristezza vi colora
quando di sera, simile ad un fiore
che marcisce, la grande luce
si va sfacendo e muore.

Manarola

Per il palato

Se siete amanti del vino, qui una sosta è obbligatoria. ll vino di Manarola è uno dei più pregiati della Liguria, si chiama Sciacchetrà ed è prodotto solo in questa zona. Cercate la Cassola, la terrazza sul tetto delle case, dove a settembre le uve vengono lasciate appassire al sole. Il risultato è un vino passito, dolce e liquoroso, dal colore dorato e dai riflessi ambrati.

Per proseguire alla scoperta delle Cinque Terre, bisognerebbe percorrere il secondo tratto del Sentiero Azzurro che collega Manarola alla stazione di Corniglia. Il sentiero passa molto vicino al mare, è lungo 2 km e richiede meno di un’ora. Come alternativa alla via principale del Sentiero Azzurro, si deve raggiungere Volastra, un piccolo borgo, attraverso il sentiero n°6, da qui prendete la deviazione n°6d fino a Corniglia. In questo modo le due terre distano 4,5 chilometri.

Volastra e Groppo

L’itinerario, sempre con sfondo sulla costa ligure, porta a conoscere, appunto, Volastra Groppo, frazioni del famoso borgo spezzino dove il tempo sembra essersi fermatoteleferiche, antichi ponti sui rigagnoli, sorgenti e vigne in terrazzamento sono il segno del rapporto idilliaco tra comunità locale e ambiente naturale. Un’escursione ad anello con arrivo e partenza da Manarola che, attraverso il punto di vista della verticalità, aiuta a scoprire di più il borgo. Una storia d’amore e di lavoro che la guida del Parco racconta passo dopo passo. 

Volastra

Corniglia

Arrivando alla stazione di Corniglia, vi aspetta la grande scalinata, di 382 scalini, chiamata Lardarina oppure, se vi sembra troppo faticoso, c’è un servizio bus che, in pochi minuti, vi porterà in centro. Corniglia è l’unico dei cinque a non essere direttamente sul mare, si trova infatti su un piccolo e ripido promontorio a 100m sul livello del mare. Il piccolo borgo è il meno contaminato dal turismo e offre una vista senza eguali. Le colline circostanti, come in tutto il territorio, sono coltivate a viti e ulivi ed è normale incontrare le donne che vanno e vengono con cesti con la frutta della terra sulla testa.

Un bosco brulicante di vita, un panorama mozzafiato e antichi muretti a secco ti accompagnano lungo tutto il sentiero per arrivare al magnifico borgo. Una camminata in mezzo alla natura e alla storia di un territorio che ha saputo fare della sua difficile conformazione il punto di forza: carrucole e percorsi tra la vegetazione creati dai “vecchi” contadini liguri ti aprono le porte di un paesaggio del tutto incontaminato a metà tra mare e monti, tra sentieri a picco sul mare, fitti boschi e vigneti carichi d’uva brillante.

La spiaggia solitaria

A poca distanza, collegata attraverso un tunnel (percorribile con una torcia), troverete la bellissima e solitaria spiaggia di Guvano, principalmente visitata da nudisti, con acque limpidissime e fondale imperdibile.

Spiaggia Guvano

Proseguiamo, dunque, per il Sentiero Azzurro, il sentiero per Vernazza, di circa 3 km, e il primo tratto che non passa vicino al mare, attraverso una zona boschiva, attraversata da vigneti ed uliveti; si sale sino a raggiungere quota 208m per poi scendere nuovamente verso il borgo.

Corniglia

Vernazza

Dopo poco più di un’ora e mezzo, vi ritroverete a Vernazza, davanti a quello che sembrerà un quadro. Questo borgo è considerato dalla maggior parte dei turisti il più bello delle Cinque Terre. Nonostante la grande presenza turistica, la sua anima rimane quella di borgo marinaro. Le alte case-torri di tipo genovese sono raggruppate ad anfiteatro intorno ad una piccola insenatura; le sovrastano le mura difensive e la Torre del Castello. Vernazza è l’unico borgo delle Cinque Terre che ha un porto naturale. A Vernazza, anche, in cerca di testimonianze religiose e culturali: dal centro del paese si prosegue in direzione del Santuario di Nostra Signora di Reggio, per arrivare al Monte Santa Croce, in ambienti di quota che dialogano con quelli costieri, e godere, da lassù, di una natura pura e robusta.

Riprendiamo, per l’ultima volta, il Sentiero Azzurro, per un altro tratto non a ridosso del mare. Si attraversano i monti, si sale di quota e si apre una vista panoramica mozzafiato sul porto di Vernazza che merita i migliori scatti. Il sentiero è lungo poco più di 3 chilometri e impiegherete circa due ore a percorrerlo. 

Vernazza

Monterosso

Eccoci, infine, all’ultima tappa dell’itinerario, quella più a Nord. Monterosso è la città più grande delle Cinque Terre e quindi la più visitata. Questo borgo tra caruggi, piccole barche, alberi di limone e colline è un piccolo gioiello italiano. Si divide tra città nuova e città vecchia e offre diverse spiagge, anche sabbiose. Si può tornare al punto di partenza del nostro itinerario, con il treno e, in circa 15 minuti, sarete di ritorno a Riomaggiore. Si cammina tra limonaie antiche e fioriture.

Un itinerario ad anello con partenza e arrivo al borgo, passando per la Valle del Morione, attraverso variegati ambienti naturalistici. Terra amata dal poeta Eugenio MontalePremio Nobel per la Letteratura nel 1975, che a lungo visse – e frequentò – Monterosso.  La sua poesia I limoni, dalla raccolta Ossi di seppia, ben descrive il territorio e il suo amore per esso.

Monterosso

 

Verticalità e visioni contadine nel trekking ad anello sui sentieri alti del borgo con guide esperte. Il legame secolare della comunità locale con una natura bella e, a tratti ostile. 

Quando il mare è magia.
Quando il mare è stupore. 

La complessità della bellezza risiede qui, nelle Cinque Terre.

I luoghi hanno un’anima, sempre. Parla, racconta una storia di salino e di pietra, di gozzi a riva, di caruggi e porte dipinte di verde…

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