capitano

Buon vento capitano. Presi, e adesso?

Caro Presi, vi sono al mondo famiglie di ogni sorta, ma non vi è mai una famiglia uguale all’altra.

Noi eravamo unici perché ci siamo scelti, da subito.

Tredici anni di vite, insieme, porta a porta, ogni giorno, mondi condivisi, amici, famiglie, lavoro e affetti comuni. Emigrata, orfana di mamma, e tu hai riempito ogni vuoto e ricoperto tutti i ruoli possibili.

Presi e i nostri mondi

Un compagno, un amico, un maestro, una guida, un faro nella notte in mare aperto con l’onda lunga, lo zio perfetto dei nostri amori felini. Un confidente, l’esempio migliore di Uomo che io abbia mai avuto la fortuna di conoscere e amare. Che privilegio!

MinouPresi e MiladyMinou primo piano

Presi e adesso?

Ognuno di noi corre da solo verso l’amore,
da solo verso i sogni e le delusioni.
Ma se la famiglia – anche solo per un tratto – corre insieme,
tutto è più facile.

E adesso mi hai lasciata a correre da sola…ne sarò capace? Non lo so…

Mi ritrovo aggrappata all’abitudine come ad uno scoglio, quando invece dovrei staccarmi e tuffarmi in mare. E vivere. Una vita completamente senza di te (…).

Non ti ho mai visto arreso. Sempre pronto a cavalcare l’onda.

Non ho mai visto le onde arrendersi, anche per questo amo, amavamo il mare.

E tu? Sempre a vedere la luce nel buio. Sempre a vedere e a non voler vedere, ma era pur sempre la prospettiva di vita più affine a te, di fatto.

A te che mi ha permesso di conoscere e scoprire Genova, oltre il mio campo ristretto ai due vicoli di casa/lavoro.

A te che mi ha preso, sempre, per mano, dicendomi “andrà tutto bene, ci sono io. Siamo una famiglia!”

A te che mi ha donato il tuo mondo, i tuoi mondi, mi hai fatto scoprire la tua terra e il tuo mare, facendomi sempre sentire parte di essi, con tutte le tue sfaccettature e contraddizioni.

A te che, anche quando non capivi i miei sogni, promettevi di esserci, sempre, accanto a me, così com’eri.

Noi che, in questi ultimi difficili anni, siamo stati davvero l’uno la spalla dell’altro.

A te che mi hai fatto un regalo unico, a sorpresa, per i miei 50 anni: una nuova vita da crescere, insieme, lasciandomi, oggi, il compito di farlo da sola.

Presi con MiladyPresi e MiladyTempo di compleanni: le emme del cuore

A te che sei caduto, sempre, in piedi, sognando. Come l’ultima volta che sei uscito da casa e non sei più tornato. E da dove? Nello stesso punto dei vicoli dove la mia vita genovese è iniziata quindici anni fa e tu, in gran stile, sei uscita dalla scena. Un caso? Le tue ultime parole, prima di uscire ” Vado a far due passi, mi accompagni o mi raggiungi dopo: sushi, stasera”? E ti ho raggiunto, sì, ma dove non potevi più sentire e vedere tutti i suoni e i colori del mondo (forse…), ma ho continuato a stringerti la mano sentendo la tua muoversi. Fino alla fine…

A te che mi hai fatto amare e “sentire” il mare, quello vero, mai da turista. 

Sì, perché lo senti il rumore del mare,
quella voce riconoscibile che si infrange sulla riva.
Te la spiega in un attimo, la vita.

Poche persone sono capaci di venirti a cercare dove sei veramente. Per questo amo il suono delle onde. Loro sanno sempre dove sei.

Tu eri come le onde. Sapevi cercarmi dove ero veramente, e mi aiutavi, sempre, a trovarmi.

A te che, come me, amavi i bambini, gli animali, i viaggi e i sogni…

A te ,così sempre pubblico, ma gelosamente attaccato al tuo “viver lontano dai riflettori”.

Presi, il bambino

Grazie Presi, grazie Pepè per l’immensità di un legame di cui non si può scrivere, ma solo vivere, per sentirsi davvero vivi, completi e migliori. Io, umilmente, ti regalo qualche getto d’inchiostro, in punta di piedi, solo per scrivere l’ultima lettera, ma non l’ultima. Ma, Presi, non potevo non scrivere di te, di noi, sebbene sia stato il racconto più difficile della mia vita…

Questo mi hai insegnato tu. Cos’è la famiglia.

Presi minou e cielo aperto

Tutto questo sei tu e rimarrai tu.

Questo siamo Noi.

Buon vento capitano

Mi chiedo, però, chi conforta il mare quando è in burrasca
e le sirene cercano un rifugio in qualche faro abbandonato.

Sopravviverti, non sarà affatto facile, lo sai?! Il corpo da una parte, il cuore da un’altra. Senza testa. In mezzo il vuoto. Ecco, la mancanza deve essere quella cosa qui.

Il vuoto non è vuoto. È pieno di rimpianti, amori finiti, lacrime, rabbia, paure, incubi, tramonti bruciati, follia, confusione, discussioni inutili, di cose dette non dette, scritte e non scritte, ansia e braccia tese aggrappate a un amore che non c’è più.

Chissà di cosa è fatto questo vuoto per essere così denso?!

Adesso, vestiti di cielo e stupore.

Ti porto al mare.

pepè marePresi ti porto al mare

Buon vento capitano del mio cuore, nuota libero da tutto e tutti e fai tanta strada, ancora, oltre ogni confine…

Con immenso amore,

Milena, Minou e Milady

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