Minou…quello che mi manca di te sono io quando stavo con te. Sei riuscita a lasciarmi senza parole. Muta, con un dolore sordo, al petto. Mi sono sempre immaginata come sarebbe stata la mia vita senza di te e, alla fine, mi ci hai messo di fronte, davvero, alla tua morte. Le parole non scivolano, neppure in questo momento, ma sento di dovercele, oggi, un mese dopo.
Sei stata un grande esempio, il migliore, l’unica coinquilina possibile: adottarti, amarti, e prendermi cura di te, un privilegio. Mi hai insegnato, come solo tu potevi riuscirci, l’amore incondizionato, come ci si dedica, rinunciando anche alla libertà che tanto amo. Sono stati mesi difficili, questi ultimi, ma è valsa la pena ogni scambio d’amore, ogni cura “della speranza”, ogni paura del distacco, ogni sofferenza da abbandono, se penso alla vita da regine su e giù per l’Italia che abbiamo con-diviso fino a poco fa: zingare, sempre in movimento, sempre insieme, amata e fotografata da tutto il mondo. Eri tutto tranne che una gatta da appartamento. Ti sei abituata, subito, a vivere cavalcando la mia onda lunga.
Hai riempito la mia vita, senza annoiarla mai, anzi. Mi hai tenuto compagnia quando il mio mondo, dentro e fuori, era un incendio. Sei arrivata con la responsabilità di colmare un pesante vuoto materno e ci siamo scelte, da subito. Ci siamo investite di tutti i ruoli affettivi possibili. Hai dato un senso al mio continuare a vivere a Genova in anni dove, come dire, solo una spavalda e testarda come me poteva insistere in terra ligure, matrigna, ostile, ma così sfidante, al tempo stesso. Quanto daimoku hai respirato, accanto a me, quanta Buddità in ogni tuo gesto…
L’inizio è dolce, assurdo, felice. L’intreccio pieno di buona volontà, forte e carico di tensioni emotive. La fine, una lacerazione. Per un po’ (…) continuerò a urlare il tuo nome a me stessa, nel cuore. Ma alla fine la ferita si cicatrizzerà – dicono. Non lo so, ma non voglio viverti solo nel dolore dell’assenza. Hai deciso tu quando scegliere di andar via, esattamente come quando hai scelto di entrare nella mia vita, avanzando sulle mie gambe per dimostrarmi che mi avevi scelto. Non mi ero mai sentita così “scelta”, prima di allora. Cose che nascono, e non l’avresti mai detto. Altre, poi, che finiscono, e non l’avresti mai neppure immaginato facesse così male.
Un grande immenso amore “che si è spento”, ma solo fisicamente, di morte naturale, nella mia terra, a 180 all’ora, in movimento, come abbiamo sempre vissuto noi, e su quelle stesse gambe dalle quali sei arrivata dritta come un fuso a soli due mesi, con lo sguardo rivolto a noi. Eravamo insieme, come siamo stati in tutti questi anni, con lo zio. Noi tre. E, poi, hai trovato il modo davvero “mistico” di lasciarmi traccia di te, oltre le ceneri: la tua vertebra dorsale, ancora intatta (?…), e a forma di cuore, quasi a rincuorarmi “ehi, io sono ancora qui, ti sostengo sempre, in un altro modo, ma continuerò a farlo” e lo hai ribadito con “un pezzo di te”, di quel corpicino diventato così esile in pochi mesi, come se sentissi che mi servisse quella urgente rassicurazione di continuità.
Le parole, da quel lunedì nero 11 ottobre, se ne stanno zitte sulla soglia a un passo da te che resti fuori, e io non so come chiamarti e chiederti di tornare indietro. E’ così che nascono gli addii?
A partire da quel momento – da quel THE END – non so più chi fu a scrivere il libretto della nostra storia, però mi piacerebbe scoprirlo per dargli quel che si merita. Non riusciamo mai a capire davvero cosa ci fa innamorare di qualcuno, ma uno sguardo, una parola, un sorriso di colpo ci cambiano la vita e non torniamo più a essere quelli che eravamo.
Come abbiamo fatto a passare gli ultimi quasi 14 anni senza smettere mai di amarci e imparando sempre dall’altra? Come ha fatto, improvvisamente, la somma di tutta la presenza a trasformarsi in assenza?
Volenti o nolenti l’abbandono ci introduce, dal primo momento in cui lo subiamo, in una terra desolata che non conoscevamo, ci fa ascoltare un timbro inedito del dolore disperato e della fatica dell’esistere e del desiderare. Del sopravvivere.
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino. E’ così che finiscono gli amori “fisici”. Le labbra si stancano, i respiri si placano, i battiti diminuiscono, gli orizzonti si restringono. Senti solo il peso delle cose non fatte, e ti scordi di quelle vissute. E dal soffitto le domande ti guardano e non cercano neanche più risposta. Mi hai detto addio, sei sparita dietro le “montagne”, in piena pianura padana, ma posso alzarmi in piedi sul mio cuore per vederti ancora. Gli occhi che guardavano altrove, l’orologio che faceva il giro del polso e la luce che cominciava a tremare. A volte gli addii (2008-2021) possono essere insostenibili, sai?
O, forse, mi stavi preparando, e insegnando, a ricominciare dall’inizio ogni giorno? Dirci addio e perderci di vista. E poi subito cercarci e ritrovarci. Bisognerebbe vivere soltanto di inizi. Come due sconosciuti, che si hanno senza aversi mai del tutto.
Non sarà mai più la stessa cosa, senza di te, senza il tuo essere così esuberantemente femmina, geisha, intrigante, sempre attenta, sensibile e permalosa, viziata ma sempre così troppo adulta ed educata, fragile eppure forte per due, dolcissima e ingenua, alle volte. L’altra me, in tutto. Tu, sì, che solo guardandomi parlavi tutte le lettere dell’alfabeto. Un linguaggio – il nostro – fatto di gesti, di fisicità, quella che non tornerà più e di silenzi, quelli in compagnia dei quali mi hai lasciato, a litigare dentro di me. Ci devo proprio passare attraverso, eh già! Chi arriverà, dopo di te, non lo so ma, una cosa è certa, l’amore passionale e travolgente che ci ha “legate” in modo così simbiotico non sarà mai ripetibile, sarà diverso, un altro amore (?!). E’ stato un vero privilegio esser scelta a farti da mamma.
Trovo impronte di te ovunque, in casa, quella di Genova e poi a Modena, quando riuscirò a rimetterci piedi (…), fuori, in auto, dove abbiamo viaggiato insieme, appena un mese fa, quando ti hanno dimesso dal Pronto Soccorso modenese e mi illudevo ti avrei guarita, ancora una volta, come era già successo.
La morte per me è di difficile accettazione, ma tu lo sai bene, eh? Sei arrivata nove mesi dopo un altro durissimo abbandono, quello di mia mamma, e tu hai riempito ogni centimetro del mio cuore, della mia vita, degli spazi di casa con la tua ingombrante presenza d’amore. E’ difficile non cercarti, non percepire ancora il tuo sguardo, il tuo profumo di borotalco, i tuoi adorabili capricci, gli innumerevoli vizi dello zio ai quali mi sono sempre arresa. Trovo te in ogni dove e la tua “presenza” è davvero senza tempo e senza spazio.
Per mare, in cielo, in terra, su due e quattro ruote… quante storie, quanti viaggi, quante case, quante città, quante emozioni, quanto amore abbiamo respirato e quanto donato… Quante vite abbiamo vissuto in una, quante emozioni allo stato puro, e l’adrenalina della nostra prima, e unica, vacanza in barca a vela di 30 giorni nella nostra amata isola: la Sardegna, la Maddalena. Siamo riuscite a convincere lo skipper amico a veleggiare con a bordo una gatta anche se, di fatto, ti faceva sempre un po’ di paura. Tante vite in una, ma chi se le scorda? Sarà tutto diverso, anche ritornarci, da sola, senza di te…
C’è un momento in cui dal cuore qualcosa si stacca e cade. Lo riconosci subito. Non fa nessun rumore, apparentemente, ma il sangue gela e il cielo scappa da un’altra parte. E, come tredici anni fa, c’era sempre qualcuno accanto a me, a tenermi la mano, ad abbracciarmi, a con-dividere con me, con noi il peso di quel dolore ingombrante, di un vuoto improvviso e lacerante, a cercarmi laddove mi ero persa “dentro”. Lei, l’altra emme biologica del mio cuore. E lui, la nostra famiglia d’adozione. Abbiamo il cuore a sinistra e non al centro del petto per un semplice motivo: quando abbracciamo chi amiamo, il battito del loro cuore riempie il nostro lato vuoto. Ti ho stretta a me fino all’ultimo istante. Addosso a me, nella scatola di carta nella quale ti hanno adagiata, con quell’espressione, improvvisamente serena, propria di chi, indiscussa lottatrice nella vita, sceglie il meritato riposo, con al collo una piccola rosa del roseto di mamma per mano dello zio. Il culmine del mio vuoto l’ho raggiunto arrampicandomi su una cima che non esiste.
Il vuoto non è quello spazio dove cadi, ma quel tempo dove resti. Ad aspettare chi vorresti accanto.
Sei scivolata via troppo presto, da vecchietta, eppure, senza mai invecchiare, aggrappata a me, ascoltando, per tutto il tempo, quel mantra così familiare e al cui ritmo ti eri abituata a convivere: nam myoho renge kyo. Mi hai lasciato una specie di marchio, come se la mia pelle fosse quella di una vacca, una di quelle a cui hanno stampato una lettera sulla natica con un ferro rovente. La emme, la mia iniziale del cuore preferita, nel mio caso, indelebile e intima perché la riconosco solo io, ma c’è.
Emme come Minou, eri davvero l’aristocratica degli Aristogatti, che poi, dal 22 ottobre, il tuo nome ha preso la forma di un pigmento nero che rimarrà per tutta la vita sulla mia caviglia insieme alle impronte delle tue zampine, sì, perché il viaggio non si ferma. Continua…
Alle volte, come adesso, cerco di rimuovere tutto, di fuggire, di chiudermi in un mondo che costruisco come una storia d’avventura. E così continuo a essere divisa tra una realtà che non accetto e una trama che risulta sempre incompiuta. Per il resto non so. Non so che avventura mi aspetta, sai? Mi piace pensare che qualcosa accadrà, consapevole, da buddista, che tutto parte da me, ma forse è solo l’ennesima trama che sto costruendomi per prendere scorciatoie sul dolore vivo, per addolcire, piano piano, la mia cicatrice.
Dovrei lasciare, invece, che quella storia divenga davvero una cicatrice. Le cicatrici possono essere molto utili. E anche molto belle, affascinanti. E’ bello scorrere con le dita su un segno sottile e col pensiero su una traccia nell’anima. Con le cicatrici non ci si convive. Bisogna farne vanto, come i nobili tedeschi che ostentavano la mensur, la cicatrice dei duelli studenteschi, o i guerrieri che le mostrano con onore.
Mi ripeto:
“Fermati.
Respira.
Vai fino in fondo, stavolta!
Agisci!”
Il mio scoglio è la perdita, la separazione da chi si ama, l’abbandono, la morte. Penso davvero che per me sia impossibile adattarmi a questo vivere. Sento il richiamo di una foresta, una montagna, un deserto, un mare, un’avventura, di tutti quei momenti in cui metti in gioco solo il tuo corpo. Mi chiedo che cosa fare quando non sono da qualche parte nel mondo dove posso osservare senza intervenire. Il wu wei lo chiamano i cinesi questo atteggiamento mentale. E’ un concetto taoista molto sottile e interessante.
E’ la comunicazione, come l’energia, come il senso della storia: non segue una linea consequenziale rigorosa. E’ caotica, puro Caos, davvero. E questo non sono io a dirlo. A me piace pensarci, riflettere sul caos, sull’indeterminazione, sui nessi non causali ma casuali, sui principi stocastici. L’astrazione ci salverà. E’ la stessa che osservi in una foresta, in un deserto, in pieno mare o montagna, quando guardi scorrere le nubi, il movimento degli insetti, il cambiamento di colore su una foglia.
Un susseguirsi di cose, eventi, sensazioni, comparse che richiederebbero una scelta o una decisione, mentre io, qualche volta – come questa, orfana e smarrita, spero che le cose accadano. Forse, non mi resta che la scelta di non scegliere, la decisione di attendere. Darmi tempo, fare spazio, non accelerare, rallentare, imparare ad amarti, ed amarmi, cercandoti altrove, annusando il tuo odore, che è rimasto, qui, con me. Il Buddismo è azione….vincere o perdere. Voglio vincere. Voglio tornare a sor-ridere. Voglio trasformare la mia sofferenza in un blocco di creta con il quale giocare e trasformare in belle forme. Voglio strappare la bellezza, ovunque essa sia, e regalartela. Sei sempre stata l’altra me, e la conferma è inequivocabile, adesso.
Non ho mai diviso la mia libertà e i miei spazi, così a stretto gomito, con nessuno, sin da quando ero piccola, ribelle quale ero e sono rimasta. Poi, sei arrivata tu e… hai cambiato la mia vita. In meglio. Hai infranto tutte le mie regole, insegnandomi ad essere meno assolutizzante. Sei stata la parte migliore di me, lo sei, ancora. Lo rimarrai. Sempre.
Chi ti ama conosce le pagine dei libri che hai sottolineato, il tuo modo di ridere di nascosto, le canzoni che vorresti ballare lentamente sotto la pioggia. Chi ti ama ti prende la mano e ti conduce negli angoli più bui di te e ti mostra che non c’è nulla di cui aver paura.
Mai nessuno è tradito dall’amore puro.
E, detta alla Battisti…
Nei tuoi occhi
Innocenti
Posso ancora ritrovare
Il profumo di un amore puro
Puro come il tuo amor.
“Che cos’è quella sensazione quando ci si allontana dalle persone e loro restano sulla pianura finché le si vede appena come macchioline che si disperdono? È il mondo troppo vasto che ci sovrasta, ed è l’addio. Siamo sicuri? Eppure, devo iniziare a puntare avanti verso la prossima pazzesca avventura sotto i cieli”. Quella sensazione, tal quale, che ritrovo, ironia della sorte, quasi a dimenticarmene, nelle parole del grande viaggiatore Jack Kerouac. Quella strada in cui, ora, suona il silenzio, la stessa strada condannata a non esistere…
E, ancora, come scrive il mio maestro, Daisaku Ikeda, “Ogni cosa ha un inizio, passa attraverso tappe intermedie e arriva a una fine. La fine di una cosa significa l’inizio di un’altra. E’ necessaria una risoluta decisione per ripartire. E’ necessaria la luminosa fiamma dell’impegno e un voto appassionato”. (La nuova rivoluzione umana, Vol.30, p.71, Esperia).
La nostra storia non finisce qui, scriverò pagine di noi, racconti, romanzi, staremo insieme ancora, e ancora: te lo prometto “tubicina”. Il dolore non può togliermi anche la scrittura, non a lungo. La mia storia, da adesso in poi, non può essere di fogli bianchi. Tu non lo vorresti mai, lo so…anche se non ho mai capito quanto, e se, ti piacesse essere così sfacciatamente più social di me. Forse, il meglio di noi ha origine dal peggio di noi. Non è necessariamente un male. Ma è qualcosa che, forse, farei bene a mettere in conto.
L’ultimo gettito d’inchiostro per te è del 7 ottobre, davanti ad un tramonto da togliere il fiato sulle alture di Genova. Noi due, su due ruote, a sperimentare anche l’agopuntura come via alternativa a quella che speravo fosse “la cura” e scrivevo: “Non smetterò mai di sognare, avrò forza per vincere, coraggio per non mollare, pazienza per persistere”#minouandi
Quanto amore, bellezza, calore e vicinanza ha richiamato la “nostra” scomparsa: tu dalla mia vita, e io isolata nella mia tana fuori dal mondo. Nuove splendide amicizie cosmopolite, nate “davvero” e cresciute dal dolore di te, e dalla passione felina, ma verso le quali mi hai “traghettato” tu, per non lasciarmi annegare. Altre che ho lasciato andare, così, semplicemente. imparando ad osservare la mia nuova realtà ad occhi aperti. Un amore infinito, che non si può scrivere, ma solo vivere, in silenzio. Però, oggi, mi ripeto le stesse parole, quasi a darmi quella forza che mi merito, che meriti io faccia emergere.
Non smetterò mai di sognare, avrò forza per vincere, coraggio per non mollare, pazienza per persistere#minouandi
Qual è il modo più importante di ricordarti? E’ essere la persona che tu mi hai reso, almeno in parte, e vivere la vita che tu hai contribuito a plasmare. Essere la persona che tu hai contribuito a formare e vivere la vita che tu hai contribuito a modellare non sono solo il modo in cui posso ricordarti: sono il modo in cui devo onorarti. Credo.
Mi manchi tantissimo, ma corri felice e libera… e portami sempre con te. Tra tutte le foglie dell’autunno saprò riconoscere l’unica che, invece di cadere, ha provato a volare. E me ne innamorerò ogni volta.
La tua assenza ha lasciato un vuoto che riempie tutto lo spazio del mio cuore. A distanza di un mese, temo davvero tanto il vuoto, non le catene, non il dolore, sai? La pura essenza del nulla che ti strangola dall’interno e non ti uccide mai. Che coraggio ha la speranza. Va a parlare con i sogni, con l’altrove e con le attese.
Però, va detto, mi sento una campionessa mondiale di vuoto sincronizzato. Hai presente come quando salti alle conclusioni e quelle si spostano, lasciandoti cadere nel vuoto? In quale tempo mi sono ritrovata oggi, in quale epoca? E perché questo sentore di tempesta e di vuoto non corrisponde al cielo azzurro che avevamo attorno?
Buon vento, amore mio. Questo siamo state noi. Siamo. Continueremo ad essere, per sempre.
Con tutto il mio cuore,
la tua mamma.
Sono nata a Modena, correva l’anno 1972, modenese da generazioni (e me ne vanto), ma ligure di adozione dal 2007. La mia Genova, un po’ matrigna. Ti respinge, ma poi ti ama… Ho sempre sognato di fare la scrittrice: ero convinta che quel mestiere mi avrebbe portato a scoprire il mondo. Reporter di viaggi e inviata stampa, per vent’anni, esclusivamente sulla carta stampata, tra premi letterari e il profumo di qualche libro a mia firma. E poi? Un balzo sul digitale, nell’anno bisestile e, dulcis, al tempo del Coronavirus. Amante viscerale degli animali, della natura, del mare, dell’avventura, del viaggiare al di là dei confini del mappamondo per raccontare i veri luoghi e la vera vita della gente del mondo. Appassionata di comunicazione, letteratura di viaggio, sociale, cronaca di vita, fotografia, musica e libri. E di racconti, di storie, di tante storie da raccontare…
Monica 3 anni Ago
Hai descritto tutta la vita trascorsa con minou ,in un modo fantastico ,mi hai fatto piangere ,ma nello stesso tempo ,sono orgogliosa di te ,tanto .anche lei lo è perciò ti ha scelta.Milly inizia una nuova avventura ,fatti forza ,sii leonessa e riprendi in mano la tua voglia di essere felice …continua a scrivere sei fantastica
Pier+Luigi+castelli 3 anni Ago
Una compagna di vita unica…ma meritata.. . Vi siete specchiati a vicenda!
PATRIZIA SUDANO 3 anni Ago
Che racconto struggente, ho pianto dall’inizio alla fine, immedesimandomi completamente. Quanta intensità ed amore trapelano dalle tue parole e si comprende benissimo la disperazione per il vuoto che Minou ha lasciato, INCOLMABILE. Ora che ti conosco so quanto bella sei come persona. La morte di Minou ci ha fatto conoscere e l’amore felino che condividiamo ci ha fatto diventare amiche. Questo, come dici tu, è stato un regalo di Minou e insieme, cara amica, affronteremo i vari momenti della vita, brutti e belli. Grazie Minou, grazie per aver donato tanto amore a Milena. Sarai per sempre nel nostro cuore.
Milena Sala 3 anni Ago
E anche tu ci sei, eccome, in quel racconto, Minou mi ha portato a te, e saremo insieme, sempre…:-(
Dino Frambati 3 anni Ago
[11/11, 13:57] Dino Frambati: Hai fatto rivivere Minou. Una lunga poesia nella quale vivrà per sempre
[11/11, 13:58] Dino Frambati: Commovente nella sua tremenda disperazione che viene fuori in ogni parola.
E una delle composizioni più belle che abbia mai letto. Storia vera di sentimenti veri.
Da leggere se si vuole capire cos’è l’amore vero e il senso della vita. Un poema eterno..
Milena Sala 3 anni Ago
Grazie Di, tu sai “leggermi”. Un amore unico…incondizionato, sì.
Loredana 3 anni Ago
Milena nel tuo cuore ci sarà sempre il vostro grande amore ❤️❤️❤️❤️
Io ti sono vicina sempre ❤️❤️❤️
Milena Sala 3 anni Ago
E tu ci sei, in quelle righe di vita. Ci siete. Grazie di farne parte. Ti stringo forte. Amica mia, sorella di sempre.
Milena Sala 3 anni Ago
Loredana, e tu che sei arrivata col cuore, puntuale, come sempre, e con i fiori. Ti voglio bene, sai?
Sonia 3 anni Ago
È commovente leggere queste parole che esprimono tanto amore ma anche tanto dolore. Si sente tutto l’amore che vi siete donate ed è una cosa bellissima. I nostri amici pelosi ci stanno vicini in un percorso troppo breve della nostra vita e ci lasciano un segno profondo… Non torneranno più ma il loro ricordo e amore resterà indelebile dentro di noi, lasciandoci comunque la capacità di amare ancora. ❣️
Milena Sala 3 anni Ago
C’è tanto di te, qui, e so che ti sei trovata nel mentre io mi sono persa. Grazie di cuore sorella.
Matteo 3 anni Ago
……ciao Milena….ti ringrazio di cuore per aver donato a me ed a quanti avranno letto, la più meravigliosa ed unica storia d’Amore…Amore Vero, puro e sincero…..
Non so dirti se la tua cicatrice potrà mai guarire completamente, ma sono certo che la Tua Minou, ti guiderà e ti accompagnerà sempre, passo dopo passo….. in ogni singolo istante e respiro della tua Vita…..
Ti abbraccio forte Milena….sei una Bellissima Persona ❤
Milena Sala 3 anni Ago
Grazie di cuore, maestro di suoni! Davvero grazieee
Rossella 3 anni Ago
Non voglio fare commenti solo un grande, enorme, caldo cuore per te, per lei… per voi sempre insieme ieri oggi e domani…..sempre …..
Milena Sala 3 anni Ago
Lasciami aggiungere che tutto è partito con te, allora, sulle alture di Borgoratti. Non l’ho mai scordato, e mai. Manca come l’aria. Grazie di cuore Ross.
Massimiliano Fusai 3 anni Ago
Ciao, Milena. Ho percorso con te questa strada di dolore e ancora lo faccio. Hai descritto bene, qui, il tuo stato d’animo. Lo hai fatto magistralmente, perché sai scrivere bene di ogni cosa. Sai rendere bene ogni sentimento. Io credo che questa sia la cura migliore, per te: scrivere. Supererai questo momento così. Quindi scrivi ancora. Fallo per te e per noi.
Milena Sala 3 anni Ago
Grazie di cuore, cercherò di meritarmi le tue parole di stima.
FLAVIO 3 anni Ago
Leggere di vibranti e scuotenti moti dell’Animo è sempre Insegnamento, e la Vita è fin troppo prodiga nel fornire simili preziose-terribili occasioni.
Comprendersi, e infine accogliersi, in questa scoperta di nuove emozioni e prospettive è quella sfida che ci conduce in un Senso della Vita più ampio e solido.. Brava nell’impresa Milena!
Milena Sala 3 anni Ago
Come se il meglio di noi potesse, dovesse uscire nel momento peggiore di noi? Forse. E a che prezzo, già. Non sono ancora così illuminata come te, sgrunt. Grazie di cuore.
Aldo Zunino 3 anni Ago
C’è chi riesce a trasformare in parole tutti i sentimenti, stati d’animo e sensazioni. A scrivere e far diventare tutto poesia. Questo è quello che fai tu e che sarà il modo per superare il dolore. Ognuno di noi porta avanti il proprio percorso e questo è il tuo. Non lo lasciare e pensa che il dolore insegna e arricchisce di più della felicità….. spesso. Quindi avanti ❤️
Milena Sala 3 anni Ago
Touchè, maestro. C’è chi riesce, musicalmente, ad incoraggiarti, anche tra le righe digitali. Grazie di cuore, davvero. Ci sto provando, ma la strada è ancora in salita…
Barbara Aveta 3 anni Ago
Parole bellissime Milena… Immenso amore, porta immenso dolore.. Ma ha senso vivere senza?
Milena Sala 3 anni Ago
Vale ogni dolore, sì, ma che dolore, Barbara:-(
Maria Teresa Vartolo 3 anni Ago
Milena … ho pensato a come ti ho incontrata, e a cosa mi ha tanto attirata di te, al punto di, se necessario,espormi per sostenerti. Mi ha colpita ( uso espressioni solo in parte esatte), la tua resistenza al dolore…quasi una vocazione! Ti ho conosciuta che stavi perdendo la tua mamma, eri inghiottita dalla sofferenza, davvero un barco apparentemente senza bussola, che sembrava dovesse perdersi nelle onde, eppure ce l`hai fatta …altri commiati, altri abbandoni ho visto affrontare da parte tua e sempre hai di nuovo preso corpo dalle tue ¨ceneri¨ ma mai ti ho vista spensierata e felice come Nichiren ci promette e Sensei ci spiega : Gioia nella vita, gioia nella morte. In verita`penso a quello scricciolo…si chiedera`se e quando rivedra`Milena e potra`andare in barca con lei! Non permetterti di soffrire a oltranza, si puo`dire ¨basta¨! …e dobbiamo dirlo per non essere schiavi ma ….. liberi! TVB
Milena Sala 3 anni Ago
Dopo 13 anni, rivivo, seppure amplificato a questo “giro”. Come dimenticarmi di te, e di quegli anni bolognesi di cuore a cuore e lotte con-divise. Ti voglio bene.
Palma Estini 3 anni Ago
Leggere il tuo commiato da Minou è stato qualcosa di profondamente toccante…..le emozioni provate sono davvero difficili da descrivere, ho letto d’un fiato, senza pause, rispecchiandomi nei tuoi vissuti di donna che sa amare in maniera totalizzante….che si tratti di uomo, donna, animale….il tuo modo di amare è potente e allo stesso tempo così nobile…chi ti conosce, come me, sa di cosa parlo….come ti ho scritto in privato questo tuo racconto su Minou, in tutta la sua commovente bellezza, avrà di certo un forte impatto emotivo su chi, come te, ha vissuto un lutto conseguente alla perdita di un amico a 4 zampe…le tue parole riecheggiano in molte altre storie in una sorta di corale addio a questi piccoli esserini pelosetti che danno significato alle vite di molti….Minou è l’essenza dell’amore puro, incondizionato e disinteressato che solo un animale può rappresentare x l’essere umano…tu lo hai vissuto e questo è ciò che devi portare con te cara Milena, non piangere perché l’hai “persa” ma sorridi perché l’hai avuta…..tutta tua, x te…..la ritroverai, la ritroveremo…..
Ora voglio pensare a te, cara Minou, e a quel bellissimo musetto peloso….dormi serena tra le braccia della tua meravigliosa nonna…..❤
Milena Sala 3 anni Ago
Quando le lettrici sono i veri maestri di cuore, penna, vita e amicizia che rimane immutata nel tempo, nello spazio, a distanza. Hai colto, come sempre, chi eravamo, chi siamo, chi è chi scrive, oggi, il suo viaggio da sola, la sua traversata in mare aperto, con l’onda lunga, ma piena di tanta bellezza qual è la tua. Grazie di cuore anima speciale…
Paola 3 anni Ago
Ho conosciuto Milena e Minou un po di anni fa in quel periodo ho perso la mia cagnolina dopo 14 anni insieme e Milena ha portato Minou a dormire da me quella gattina in una notte è riuscita a scaldarmi il cuore ❤. Fai buon viaggio piccolo grande cuore gentile non ti dimenticherò mai 💗
Milena Sala 3 anni Ago
Bolzaneto, Bea. Come scordare, Paoletta. Non potrei dimenticare, mai…:-(
Terri 3 anni Ago
Gli animali danno un amore fedele come una persona non può mai fare. Riempiono la vita in modo muto ma pieno di conversazioni senza parole umane ma con la comprensione di due persone che si amano, che si conoscono, profondamente e quindi a cui non servono le parole.
Le foto sono belle.
Minou farà sempre parte di te
Milena Sala 3 anni Ago
Esattamente Terri, manca l’aria, senza. Ancora…
tiziano tedeschi 3 anni Ago
La struggente descrizione della tua esperienza di vita al fianco di Minou sollecita una riflessione profonda intorno al senso della nostra esistenza, intorno alle nostre emozioni ed alle possibilità offerte all’uomo per farsi guidare dall’amore e dalla passione. Ci riferiamo a valori assoluti, che prescindono dal feedback di ritorno o da altre variabili che, pima facie, potrebbero accampare nella mente dei più distratti. Ovviamente lodo il testo, ma non me ne meraviglio, ed esprimo apprezzamento per il coraggio manifestato anche in questa occasione. La vita deve essere accettata per tutto ciò che trasmette, inutile pensare di poterla governare. Un abbraccio…..
Milena Sala 3 anni Ago
Tiziano, hai colto tutto, quello che ha vinto, sul dolore, è stato lui: il coraggio. L’amore e il coraggio. E tu, ovviamente, hai colto “tra le righe”. Grazie…un abbraccio.
Giovanni Villani 3 anni Ago
La prima sensazione che si ha è la dimostrazione di come ci possa essere un sentimento di fortissimo amore, un legame indistruttibile, al di là del tempo e dello spazio, tra un homo sapiens ed un felino e, di conseguenza, come siano ignoranti tutti coloro che sostengono la teoria, completamente sballata, che i gatti non si affezionino alle persone. Non solo si affezionano, ma scambiano, continuamente, affetti, sensazioni, pensieri e così via. In questo scritto torrenziale Milena sai raccontare questo tuo straordinario rapporto con Minou, ma la mia opinione è che saprai condividere, in maniera totale, piena di stupori forti, la tua vita con un’altra gattina. E questo non toglierà nulla alla vita condivisa con Minou, che resterà sempre una stella nel buio, ma son certo che arricchirà ulteriore la tua esistenza, sarà piena di belle sorprese, meravigliosi frammenti e di tanto, reciproco, amore.
Milena Sala 3 anni Ago
Touchè Giovanni, è così, grazie per la tua sensibilità, davvero, ma il vuoto è un boomerang, ora…
Giovanni Villani 3 anni Ago
Leggendo, la prima sensazione che si ha è la dimostrazione di come ci possa essere un sentimento di fortissimo amore, un legame indistruttibile, al di là del tempo e dello spazio, tra un homo sapiens ed un felino e, di conseguenza, come siano ignoranti tutti coloro che sostengono la teoria, completamente sballata, che i gatti non si affezionino alle persone. Non solo si affezionano, ma scambiano, continuamente, affetti, sensazioni, pensieri e così via. In questo scritto torrenziale Milena sai raccontare questo tuo straordinario rapporto con Minou, ma la mia opinione è che saprai condividere, in maniera totale, piena di stupori forti, la tua vita con un’altra gattina. E questo non toglierà nulla alla vita condivisa con Minou, che resterà sempre una stella nel buio, ma son certo che arricchirà ulteriore la tua esistenza, sarà piena di belle sorprese, meravigliosi frammenti e di tanto, reciproco, amore.
Milena Sala 3 anni Ago
Grazie davvero….
francesco pulcini 3 anni Ago
una incommensurabile dimostrazione d’amore descritta in maniera sublime, grande milena
Milena Sala 3 anni Ago
Grazie di cuore, maestro dello scatto, eh già, una lettera d’amore e un vuoto enorme. Grazie di cuore.
Rodolfo Cervetto 3 anni Ago
Spesso ci chiediamo cos’è l’amore.
quanti libri ci sono per illuminarci su questo argomento?
Migliaia, ma se hai un animale in casa, basterebbe osservalo con attenzione tutti i giorni per rimuovere ogni domanda.
Alla fine della sua permanenza Minou ha lasciato in te un grande vuoto, vuol dire che la risposta l’hai trovata.
Ciao Minou
Milena Sala 3 anni Ago
Sul cos’è l’amore incondizionato? Sì, l’ho trovata – la risposta – pagando un duro prezzo…
Roberta Venturini 3 anni Ago
Io ti ho conosciuta e da subito hai conquistato il mio cuore è quello della mia lupetta Dafnè ,a lei non soffiavi e lasciavi entrare in casa , vi siete annusate e piaciute , strano fra un gatto e un cane, perché eravate una gattina è una cagnolino speciali . Non dimenticherò mai il giorno in cui ,con la tua zampine mi sei venuta e hai asciugato la mia lacrima…
Ti ricorderò sempre bella e regale ,
Quanto amore vi siete date tu e la tua @mamma@ quell amore incondizionato che solo gli animali ci sanno fare .
Ciao Mii oh…♥️
Milena Sala 3 anni Ago
Robi, chi se li scorda quei momenti? Che pienezza e vuoto lasciano, e amore incondizionato. Grazie di cuore.
Giovanna Casu 3 anni Ago
Amo le parole, Tu lo sai….
Ne abbiamo scritte e condivise così tante nelle nostre lunghe conversazioni “liquide”….
A raccontarci di noi, della vita, dei dolori, delle gioie…. di Lei…..
Ma questa volta me le avete rubate tutte….
Tu e Minou….. le mie due…..
In un incredibile “distillato” d’amore…..
Milena Sala 3 anni Ago
Gio, mi sono ritrovata a commuovermi, come allora, quante ne abbiamo consumate – di parole.
Liquide, solide, e piene di spremute di cuore.
A raccontarci libere, come solo la penna sa fare, anche se gli occhi non si sono mai più rivisti. Non serviva, e non serve ora.
Dovevamo incontrarci, tutte e tre, anche qui.
Scriviamoci, ancora. Sempre.
Scrivere è anche guarire, poi.
Lello Carriere 3 anni Ago
Felicità e disperazione ,, amore e assenza , eterne costanti della esistenza umana : hai saputo esprimere compiutamente , con appassionato calore e intensità questa antitesi ineluttabile . Mi commuove (e mi fa pensare) la profonda riflessione che ho avuto il piacere e il privilegio di leggere ….. il forte abbraccio del tuo amico …….
Milena Sala 3 anni Ago
Ci si incontra, sempre, quando ci si sa leggere dentro, nell’anima, nelle viscere. Con un otturatore o una penna, non importa, ci si incontra. Sempre. Come stavolta, amico mio e poeta del clic. Abbraccio.
Mario 3 anni Ago
Vorrei abbracciarvi entrambi e tenervi strette, strette al mio cuore , in silenzio…, mi avete commosso e fatto pensare…..alla vita, all’Amore fra noi così detti umani e gli animali, esseri speciali.❤Una storia meravigliosa pur nella sua tristezza finale, che aggiungere? Hai descritto in modo perfetto una delle cose più belle del mondo, l’amore! Ecco per me, l ho sempre pensato , i nostri animali ci amano tanto ma tanto…che anche quando se ne vanno …rimangono lo stesso accanto a noi,anche se non li vediamo…hanno ancora tanto ,troppo Amore da darci.❤Minou sarà sempre con te, gli animali sono esseri speciali, molto più, spesso…, di noi umani.., così il Buon Dio o tutti gli Altri in cui si crede, d’accordo, hanno deciso che quando vengono a mancare…li lasciano per sempre accanto a noi…anche se non li vediamo.❤
Milena Sala 3 anni Ago
Grazie di cuore, Mario. Una delle cose più belle al mondo, sì, l’amore, quello incondizionato!!! Abbraccio di cuore. M.
Mario C. 3 anni Ago
Minou ci sarà sempre, ricorda…
io, per quel poco che conto…anche,
per te, e anche Bobo❤
Milena Sala 3 anni Ago
grazieee…
Carla 3 anni Ago
Che bel racconto! Ho rivissuto la mia vita insieme alla mia Sole (perché era del colore del sole). Arrivata da me tramite mia figlia che avendola trovata ferita l’aveva portata dal veterinario e fatta operare e ancora sotto anestesia l’aveva portata a casa e me l’aveva fatta trovare nel salone, sotto una lampada per riscaldare quel corpicino esile.
Io non volevo animali in casa, non perché non li amassi ma perché avendo una famiglia composta da sei persone ed avendo un lavoro che mi assorbiva gran parte della giornata non me la sentivo di occuparmi anche di un animale…
Poi ho trovato te e mi sono subito innamorata di quella micina che nonostante avesse subito un intervento poche ore prima, quando i miei 4 figli me l’hanno lasciata per uscire con i loro amici, appena sveglia mi ha seguito in cucina, attirata dal profumo del pollo che stava cuocendo in forno!!!
Mi ricordo che ti sei piazzata lì davanti fino a che non l’ho tirato fuori dal forno!!! 😄😄😄
Sei rimasta con me soltanto 7 anni e mezzo ma abbiamo condiviso coccole e pure il lettone e quando sono andata per una breve vacanza con mio marito, lasciandoti con i miei figli, al mio ritorno nel momento di coricarmi mi hai stretto tra le tue dolci zampine entrambe le gambe come a chiedermi di non lasciarti più!
Quando avevo la mia terribile emicrania mi accarezzavi con la tua dolce testolina e mi leccavi con la tua linguetta!!!
Quando ho perso la mia mamma e mi hai visto piangere hai fatto altrettanto!!!
Quando i miei 4 figli sono andati tutti via dalla nostra casa, ognuno per la propria strada com’è giusto che sia, siamo rimasti soli io mio marito e te e tu, quando tornavo dal lavoro, mi hai aspettata dietro la porta miagolando se mi trattenevo con qualche altro abitante del palazzo a conversare…..
Poi un maledetto giorno mentre ti accarezzavo mi sono accorta di qualcosa di strano sulla tua groppa e ti ho portato dal veterinario che dopo averti fatto la lastra mi ha detto di farti fare una tac.
E dalla tac e’ risultato quel terribile tumore da inoculo che, nonostante l’operazione tentata, ti ha strappato da me all’età di solo 8 anni……
Quando il veterinario mi ha riconsegnato il tuo corpicino in quella scatola ho pianto tutte le mie lacrime e, di nascosto di mio marito, ho passato la notte a piangere ed abbracciarmi quella scatola!!!
Il dolore e’ stato così forte che ancora oggi, dopo 13 anni, quando passo davanti al veterinario mi metto a piangere!!!
Non sono riuscita a prendere un altro gattino o gattina….
Per me tu sei stata la quinta figlia!!!
Amo ancora tanto i gatti ma non posso e non voglio riprovare ancora un dolore simile……
Ciao Sole…… ti voglio bene!!! 💓💓💓
Milena Sala 3 anni Ago
grazie del tuo racconto, ti capisco eccome, ti sono vicina.