Cilento, terra campana immersa nel blu del Tirreno, da sempre crocevia di popoli e tradizioni, è una delle zone meno conosciute e più sottovalutate d’Italia. Si trova nella zona meridionale della Campania, sospeso tra mari e monti, nella provincia di Salerno. L’area, patrimonio UNESCO, nasconde spiagge segrete, scogliere, borghi di pescatori ed importanti testimonianze archeologiche.
Attraversato da vivaci torrenti, ricco di boschi di castagni e di lecci, il suo splendido paesaggio è interrotto da paesi abbarbicati alle rocce o adagiati sulle rive marine. La zona del Cilento, caratterizzata da una costa frastagliata, dolci colline e monti ricoperte da ulivi, faceva anticamente parte della Lucania. Oggi, un parco nazionale ne protegge buona parte del territorio, salvaguardandone le incredibili bellezze e biodiversità. Ci sono numerosi sentieri per scoprire questo territorio, come il cammino di San Nilo o la via Silente.
Sono tante le attrattive, culturali e non, del Salento che meritano una tappa d’obbligo, ma cosa c’è da vedere? Dai resti dei complessi monumentali della Magna Grecia, ai paesini di pescatori passando per le spiagge più belle e le calette segrete, ecco quali sono quelle che vi consiglio assolutamente.
Il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano è il secondo parco in Italia e si estende dalla costa tirrenica fino ai piedi dell’appennino campano-lucano. Il popolamento floristico del Parco è costituito da circa 1800 specie diverse di piante autoctone spontanee, ma anche la fauna è estremamente diversificata in virtù dell’ampia varietà di ambienti presenti sul territorio.
Aree costiere e montane, fiumi e ruscelli, rupi e foreste, costituiscono l’habitat di altrettante comunità faunistiche dove, spesso, emerge la presenza di specie di alto valore naturalistico, come il falco pellegrino.
Sulle vette, sulle praterie di altitudine e sulle rupi montane, sono invece frequenti il lupo, l’Aquila reale e le sue prede d’elezione: la Coturnice e la Lepre appenninica.
Dai monti fino al mare, e alle straordinarie caratteristiche naturalistiche, dovute alla notevole eterogeneità del territorio, si affiancano il carattere mitico e misterioso di questa terra ricca di storia e cultura: il richiamo della ninfa Leucosia, le spiagge dove i destini di Enea e Palinuro si sono separati, i resti delle colonie greche di Elea/Velia e Paestum, la splendida Certosa di Padula. Questi ultimi tre siti sono i principali attrattori culturali di importanza nazionale ed internazionale che hanno permesso al Parco di gloriarsi del prestigioso riconoscimento di Patrimonio Mondiale dell’Umanità rilasciato dall’UNESCO.
Nella Piana del Sele, vicino al litorale, raggiungete uno dei più importanti complessi monumentali della Magna Grecia, chiamato dai fondatori “Poseidonia” in onore di Poseidone, ma devotissimo a Era e Atena, dove potrete trovare reperti e manufatti decorativi, molti dei quali custoditi presso il Museo Archeologico Nazionale.
Di immensa bellezza sono i tre templi di ordine dorico giunti in ottime condizioni, tanto da essere considerati esempi unici dell’architettura magno-greca. Tre sono i templi di ordine dorico ancora ben conservati. Il Tempio di Nettuno (530 a.C.), in realtà dedicato ad Hera e costruito in arenaria, è il più grande tra i templi di Paestum; il Tempio di Athena (500 a.C.), noto anche come Tempio di Cerere e la Basilica (540 a.C.), il tempio dedicato ad Hera. Il sito fu scoperto nel diciottesimo secolo grazie alla costruzione della strada che ancora oggi divide in due l’anfiteatro.
Non potete risparmiare una visita nella Tenuta Vannulo e mangiare le famose mozzarelle di bufala. La Tenuta si trova nella piana del Sele, a Capaccio Scalo. Potrete visitare il Museo permanente della civiltà contadina e, volendo, soggiornare nella Tenuta.
Da Santa Maria di Castellabate, in provincia di Salerno, raggiungete la baia di Punta Tresino: un caleidoscopio di spiagge e calette. Se ne avete voglia potrete percorrere, per circa un’ora, uno spettacolare sentiero di trekking che vi porterà a spiaggette isolate e remote.
A questo punto, protetti dal monte Licosa e superata la pineta, potrete accedere a tante piccole spiagge rocciose che fanno parte della riserva marina di Castellabate. All’estremità della baia di Punta Licosa troverete l’isoletta con il faro che chiude il Golfo di Salerno.
Passando per le Ripe Rosse e il piccolo borgo di Agnone Cilento, dirigetevi verso Acciaroli, uno dei più caratteristici paesi costieri del Cilento che, insieme a Pioppi, rappresenta una delle due frazioni marine del comune di Pollica. Un paese di pescatori, nel cuore del centro storico medievale: un gioiello della costiera cilentana, case con pietra a vista che si affacciano sul mare. Col suo porto antico, la Torre normanna, le belle spiagge, visitate il borgo marinaro dove si dice che Hemingway abbia conosciuto il marinaio che ispirò il suo personaggio de il Vecchio e il Mare.
Da Acciaroli, dunque, il viaggio prosegue verso sud, verso Ascea, fate una visita a quel che resta di questa incredibile polis della Magna Grecia. Della città di Velia, dal greco Elea, fondata nel VI secolo a.C., restano l’area portuale, Porta Marina, Porta Rosa, le Terme Ellenistiche e le Terme romane, l’Agorà, l’Acropoli, il Quartiere Meridionale e il Quartiere Arcaico.
Di indiscusso valore Porta Rosa, prestigioso monumento che svolgeva la duplice funzione di collegamento dei due quartieri della città, e di viadotto congiungente le due sommità dell’acropoli.
Tra i motivi che fanno di Velia un patrimonio dell’umanità va ricordata la scuola eleatica, una scuola filosofica che vantava fra i suoi esponenti, Parmenide e Zenone, peraltro qui nati.
Continuate lungo il percorso, tra gli ulivi centenari e la costa e fermatevi a Pisciotta, il paese delle alici di menaica, chiamate così per la particolare tecnica con cui sono pescate.
È un piccolo borgo abbandonato a causa delle frane e, per questo motivo, ribattezzato “il paese che cammina” o, anche, “il paese fantasma”. Il centro storico iniziò a svuotarsi già nei primi anni del ‘900 quando due ordinanze del genio civile obbligarono i residenti a trasferirsi nell’attuale parte del paese, Roscigno Nuova. Oggi, il paese sorge in zona sicura, ma la sua anima vive ancora a Roscigno Vecchia, distante 2 km. Nel paese, ora, risiede un solo abitante che, dopo la morte di Dorina, unica vera ultima residente, si è trasferito in una delle vecchie case e trascorre le giornate per le vie deserte del paese, forse in attesa di qualche visitatore a cui poter raccontare la storia di Roscigno.
Se siete appassionati di speleologia, raggiungete il complesso di grotte alle porte del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, in provincia di Salerno. Le Grotte di Castelcivita costituiscono, con un totale di circa 4800 m di lunghezza, uno dei complessi speleologici più estesi dell’Italia meridionale. Il sistema di cavità sotterranee, si apre a 94 m di altitudine, tra le rive del fiume Calore ed il versante sud-occidentale dei monti Alburni, mostrando da subito un suggestivo scenario di gallerie, ampi spazi e strettoie scavati dall’azione millenaria dell’erosione carsica.
Dirigetevi verso Marina di Camerota alla scoperta di spiagge, calette rocciose, grotte e alla scoperta di Cala degli Infreschi, con le sue sorgenti di acqua fresca e dolce che sgorgano dal fondo marino. Si tratta di una caletta nascosta che si raggiunge solo in barca o a piedi lungo il Sentiero del Mediterraneo, che muove dal porticciolo di Marina di Camerota.
Capo Palinuro è uno dei posti più incredibili della costa cilentana che, da sempre, hanno affascinato i viaggiatori di ogni epoca. Il capo stretto e lungo è un labirinto di grotte marine, con cale bianche e spiagge bellissime. Il promontorio roccioso proteso nel mare con la sua bellezza, ma anche con le sue insidie per gli antichi marinai, ha ispirato al poeta Virgilio il passo dell’Eneide in cui narra la morte del nocchiero di Enea, Palinuro, che secondo il mito cadde in mare nei pressi del capo e come un naufrago arrivò su questa spiaggia, e dal quale la città del Cilento prende il nome. Una delle più belle è la spiaggia del buon dormire che, appunto, prende il nome da Palinuro.
A Casaletto Spartano, un paesino medievale della provincia di Salerno, c’è un posto meraviglioso che dovete visitare. È la cascata dei Capelli di Venere, nel Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano: un borgo di una trentina di contrade rurali e di due principali centri abitati. Ha un nome suggestivo, quasi fiabesco, e a vederla (anche solamente in foto) si capisce il perché. “Capelli di Venere” è una cascata nascosta nel cuore del Cilento, che nasce dalle acque del Rio Bussentino, e così chiamata per via della rigogliosa pianta denominata “capelvenere” che caratterizza l’oasi.
E’ la più grande certosa in Italia, nonché tra le più famose, ed è situata a Padula, in provincia di Salerno. Fondato nel 1306, questo monastero ha il più grande chiostro del mondo (circa 12.000 m²) ed è contornato da 84 colonne. La parte principale è in stile barocco ed occupa una superficie di 51.500 m² su cui sono edificate oltre 320 stanze. Oggi, la Certosa ospita il Museo archeologico provinciale della Lucania occidentale, che raccoglie una collezione di reperti provenienti dagli scavi delle necropoli di Sala Consilina e Padula.
Protetta dal Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, la costa del Cilento è ancora un paradiso selvaggio, al riparo dalle orde di turisti. C’è da perdersi tra baie, calette e spiagge segrete, tra le quali la bella spiaggia sabbiosa di Marina di Ascea, una delle più belle della regione. Prendete carta e penna e segnatevi, assolutamente, le spiagge e il mare che meritano la vostra attenzione: ecco quali.
Il Cilento è terra di emozioni, colori e suoni, che nei secoli l’hanno accompagnata, e cambia stile tra un luogo e l’altro, ma contrastante è la fascia costiera. E’ una terrazza sull’infinito.
Sotto Paestum inizia la parte meno conosciuta della costa campana. Forse perché ancora semisegreta, è parsa a me la più bella.
Sono nata a Modena, correva l’anno 1972, modenese da generazioni (e me ne vanto), ma ligure di adozione dal 2007. La mia Genova, un po’ matrigna. Ti respinge, ma poi ti ama… Ho sempre sognato di fare la scrittrice: ero convinta che quel mestiere mi avrebbe portato a scoprire il mondo. Reporter di viaggi e inviata stampa, per vent’anni, esclusivamente sulla carta stampata, tra premi letterari e il profumo di qualche libro a mia firma. E poi? Un balzo sul digitale, nell’anno bisestile e, dulcis, al tempo del Coronavirus. Amante viscerale degli animali, della natura, del mare, dell’avventura, del viaggiare al di là dei confini del mappamondo per raccontare i veri luoghi e la vera vita della gente del mondo. Appassionata di comunicazione, letteratura di viaggio, sociale, cronaca di vita, fotografia, musica e libri. E di racconti, di storie, di tante storie da raccontare…
Monica 3 anni Ago
Bellissimi posti,io sono stata a Palinuro tanti anni fa e mi è rimasto nel cuore. Milena Sala le tue descrizioni sono così profonde che sembra di esserci .